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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Nicola Lecca

I colori dopo il bianco

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 26-03-2017 da Martocchia
Aggiornato il 26-03-2017 da Martocchia
Disponibile in 1 libreria
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Aggiornato il 26-03-2017 da Martocchia
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Staccarsi dal passato farà male? Silke ancora non lo sa, ma è stanca di Innsbruck: una città gelida e perfetta in cui il destino, ostaggio dell'abitudine, domato dalla disciplina e ammansito dalla ricchezza, se ne sta quasi sempre in letargo. Per vivere a pieno sceglie Marsiglia. Ha voglia di novità, di mare e di colori, e non importa se tutto questo comporterà mille sfide: Silke è finalmente pronta ad affrontarle. Ragazza, ma non ancora donna, rinuncerà al benessere della sua vita privilegiata per trasferirsi in un micro appartamento vicino al porto, lasciandosi alle spalle lo sfarzo della villa di famiglia e il soffocante controllo di genitori ossessionati dalle regole, ancorati alle tradizioni e devoti al culto della reputazione più che all'amore o alla verità. Fin dal primo istante, Marsiglia coinvolgerà Silke nel suo alveare di esistenze complicate, curandola dalla solitudine e accogliendola con una moltitudine che turba e spaventa, rallegra e commuove. Se a Innsbruck il tempo pareva sospeso in un'illusione asettica e le giornate si susseguivano con la grazia innaturale del nuoto sincronizzato, a Marsiglia tutto scorre, governato da un'imprevedibilità che mette a dura prova ma offre, in cambio, vivacità e calore umano. Come accade con Murielle: una vicina di casa chiacchierona che, armata di torte e di prelibatezze africane, aiuterà Silke ad abbandonare la sua riservatezza per unirsi al flusso della città e imparare il valore dell'accoglienza, l'importanza dell'ascolto e l'arte di non prendersi troppo sul serio. Nel fitto reticolato delle stradine marsigliesi, Silke si incontrerà col mondo e si renderà conto che ogni labirinto può trasformarsi in un gioco: un rompicapo da risolvere per dimostrare di essere all'altezza della vita. E quando incontrerà la vecchia gattara di rue de la Palud e il giovane Didier – ladro, atleta e mangiatore di fuoco –, si accorgerà che il destino, capace di togliere tanto, è spesso pronto a dare: proprio quando meno ce lo aspettiamo. Con una scrittura semplice ma elegante, Nicola Lecca realizza l'indimenticabile affresco di una Marsiglia travolgente: e, con uno sguardo pieno d'amore per la vita, rende eterna l'ostinata ricerca di una ragazza desiderosa di un destino che finalmente le assomigli.

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Martocchia

E’ questo l’amore?” si domanda, rendendosi conto che la vita molto toglie: ma anche molto dà. Dà in forme spesso difficili da catalogare. Dà tutto insieme: quando, ormai, avevamo smesso di sperare: vinti dalle delusioni e decisi a smettere di cercare. Dà quando non chiedevamo più e stavamo per abbandonare il campo da gioco. Dà e basta. Senza pretendere niente in cambio. Dà: per compensare in segreto tutto il male che abbiamo subito. Lo fa in maniera inattesa quando – in realtà – noi ci saremmo accontentati di molto meno. Dà attraverso persone che a lungo avevamo evitato a causa dei nostri pregiudizi. Dà inspiegabilmente e in abbondanza: come se le migliaia di volte in cui abbiamo desiderato fossero state depositate in una banca svizzera e avessero fruttato gli interessi. Dà mentre il destino a tutti gli altri, spietatamente, toglie. Dà, non tanto perché lo meritiamo, ma perché nel caos del mondo è finalmente arrivato il nostro turno.”

Ho imparato a mie spese che il bianco è un non-colore, un colore acromatico, ossia senza tinta, capace “solo” di riflettere tutti gli altri.
Il bianco è, banalmente, luce. E’ il colore della neve, della panna, del freddo. Non conosce sfumature, sa di purezza, quiete, silenzio. Non vuole avere niente a che fare con il caos, l’allegria, l’imprevisto. Pare che niente lo possa smuovere.

Silke è una ragazza di Innsbruck, da sempre abituata a vivere nell’ordine del bianco.
Bianco è il gelo che avvolge la sua città, bianco è - se non altro in apparenza – il recinto dentro il quale i suoi l’hanno confinata; bianchi sono sfarzo, perfezione, disciplina, reputazione: impeccabili e irrinunciabili caratteristiche della famiglia Dopper.
Continua su: http://sullungomaredellibro.blogspot.com/2017/04/nicola-lecca-i-colori-dopo-il-bianco.html

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Editore: Mondadori

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 192

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8804673184

ISBN-13: 9788804673187

Data di pubblicazione: 2017

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Nicola Lecca

I colori dopo il bianco

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Staccarsi dal passato farà male? Silke ancora non lo sa, ma è stanca di Innsbruck: una città gelida e perfetta in cui il destino, ostaggio dell'abitudine, domato dalla disciplina e ammansito dalla ricchezza, se ne sta quasi sempre in letargo. Per vivere a pieno sceglie Marsiglia. Ha voglia di novità, di mare e di colori, e non importa se tutto questo comporterà mille sfide: Silke è finalmente pronta ad affrontarle. Ragazza, ma non ancora donna, rinuncerà al benessere della sua vita privilegiata per trasferirsi in un micro appartamento vicino al porto, lasciandosi alle spalle lo sfarzo della villa di famiglia e il soffocante controllo di genitori ossessionati dalle regole, ancorati alle tradizioni e devoti al culto della reputazione più che all'amore o alla verità. Fin dal primo istante, Marsiglia coinvolgerà Silke nel suo alveare di esistenze complicate, curandola dalla solitudine e accogliendola con una moltitudine che turba e spaventa, rallegra e commuove. Se a Innsbruck il tempo pareva sospeso in un'illusione asettica e le giornate si susseguivano con la grazia innaturale del nuoto sincronizzato, a Marsiglia tutto scorre, governato da un'imprevedibilità che mette a dura prova ma offre, in cambio, vivacità e calore umano. Come accade con Murielle: una vicina di casa chiacchierona che, armata di torte e di prelibatezze africane, aiuterà Silke ad abbandonare la sua riservatezza per unirsi al flusso della città e imparare il valore dell'accoglienza, l'importanza dell'ascolto e l'arte di non prendersi troppo sul serio. Nel fitto reticolato delle stradine marsigliesi, Silke si incontrerà col mondo e si renderà conto che ogni labirinto può trasformarsi in un gioco: un rompicapo da risolvere per dimostrare di essere all'altezza della vita. E quando incontrerà la vecchia gattara di rue de la Palud e il giovane Didier – ladro, atleta e mangiatore di fuoco –, si accorgerà che il destino, capace di togliere tanto, è spesso pronto a dare: proprio quando meno ce lo aspettiamo. Con una scrittura semplice ma elegante, Nicola Lecca realizza l'indimenticabile affresco di una Marsiglia travolgente: e, con uno sguardo pieno d'amore per la vita, rende eterna l'ostinata ricerca di una ragazza desiderosa di un destino che finalmente le assomigli.

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Martocchia

E’ questo l’amore?” si domanda, rendendosi conto che la vita molto toglie: ma anche molto dà. Dà in forme spesso difficili da catalogare. Dà tutto insieme: quando, ormai, avevamo smesso di sperare: vinti dalle delusioni e decisi a smettere di cercare. Dà quando non chiedevamo più e stavamo per abbandonare il campo da gioco. Dà e basta. Senza pretendere niente in cambio. Dà: per compensare in segreto tutto il male che abbiamo subito. Lo fa in maniera inattesa quando – in realtà – noi ci saremmo accontentati di molto meno. Dà attraverso persone che a lungo avevamo evitato a causa dei nostri pregiudizi. Dà inspiegabilmente e in abbondanza: come se le migliaia di volte in cui abbiamo desiderato fossero state depositate in una banca svizzera e avessero fruttato gli interessi. Dà mentre il destino a tutti gli altri, spietatamente, toglie. Dà, non tanto perché lo meritiamo, ma perché nel caos del mondo è finalmente arrivato il nostro turno.”

Ho imparato a mie spese che il bianco è un non-colore, un colore acromatico, ossia senza tinta, capace “solo” di riflettere tutti gli altri.
Il bianco è, banalmente, luce. E’ il colore della neve, della panna, del freddo. Non conosce sfumature, sa di purezza, quiete, silenzio. Non vuole avere niente a che fare con il caos, l’allegria, l’imprevisto. Pare che niente lo possa smuovere.

Silke è una ragazza di Innsbruck, da sempre abituata a vivere nell’ordine del bianco.
Bianco è il gelo che avvolge la sua città, bianco è - se non altro in apparenza – il recinto dentro il quale i suoi l’hanno confinata; bianchi sono sfarzo, perfezione, disciplina, reputazione: impeccabili e irrinunciabili caratteristiche della famiglia Dopper.
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