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E intanto, mentre non c'eri...

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Michela L.


Huckelberry Finn
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Maurizio Maggiani

Coraggio Del Pettirosso

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (2)
Inserito il 21-01-2019 da Akribia
Aggiornato il 21-01-2019 da Akribia
Disponibile in 15 librerie
Inserito il 21-01-2019 da Akribia
Aggiornato il 21-01-2019 da Akribia
Disponibile in 15 librerie

Saverio è figlio di un fornaio anarchico di Alessandria d'Egitto, cresciuto con la passione della libertà e con la nostalgia per il paese degli antenati. La morte del padre lo costringe ad affrontare la sua confusa identità, le sue radici. Parte per un suo viaggio di iniziazione, dal deserto, alla città, dal presente a un oscuro e misterioso passato. Da questo racconto fatto di dolci asprezze liguri-toscane, emerge l'unico vero paese dell'anima: quel desiderio di libertà che è come il tenace volo del pettirosso.

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Recensioni

Cristiano

quando inizierete a leggere questo romanzo succederà qualcosa di strano: i vostri sentimenti inizieranno a sincronizzarsi con quelli che prova Saverio, il protagonista. Non si tratterà di semplice empatia, ma di una vera e propria simbiosi d'anime...Tale e la bravura di Maggiani che presto vi accorgerete che la ricerca di Saverio e anche la vostra, solo che prima avevate sempre fatto finta di niente...L'oggetto della ricerca è la memoria, il porto sepolto ungarettiano. L'unica bussola che ci può far orientare nel deserto della nostra esistenza.

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Noce Moscata

 

Maggiani e Pro loco, i funamboli della parola

 

Per me, che sono una disabile delle parole, questo libro calza a pennello.

 

Tra i miei tanti limiti c’è quello di non saper parlare di cose astratte, di sentimenti, di desideri, sapori, odori eccetera. Un tempo avevo un moroso che queste cose le sapeva fare. Io gli raccontavo un fatto che m’aveva colpito e lui diceva: quindi tu intendi che in quel momento ti sei sentita come se.. bla bla bla. Era veramente bravissimo! Ma purtroppo era bravo solo a far questo,  e io avevo vent’anni e scambiavo facilmente l’ammirazione con l’amore,  così presto sono rinsavita e lui si è messo con una disadattata e io con uno che sapeva cucinare. In quindici anni sono quindi ingrassata, ho cambiato opinioni che pensavo fossero capisaldi nella mia vita e invece manco per niente, e diversi morosi. L’unica cosa che non è cambiata è che  ho continuato ad avere il mio limite.

 

Quindi se mi chiedete di parlare del mio cane, io vi dirò che esce tre volte al giorno ed è molto goloso, ma se devo raccontare a me chi sia Bruni, la mia adorata Bruni, alla mente mi si affaccerà la visione del suo petticino in fuori quando si attribuisce il merito di aver appena messo in fuga un gatto che in realtà non l’ha manco vista, e la sua espressione vergognosa quando subito dopo le cade una foglia in testa e fa un salto di tre metri per lo spavento.

 

Se mi chiedete di raccontarvi il grande amore della mia vita, vi dirò che mi vince di svariati anni, che mi fa molto ridere, e che gli piace pescare, ma se lo racconto a me, chi sia quest’uomo che mi scombussola e allo stesso tempo riporta a un ordine cosmico la mia vita, mi si accavallano nella mente milioni di sguardi, espressioni buffe e gesti  quotidiani che perdono di intensità appena cerco di tradurli in parole.

 

Se mi chiedete allora chi è Saverio, il protagonista di questo libro, vi dirò che  si è fatto molto male cercando un porto sepolto e che per tornare in forze fa la Remington terapia, e che non è molto convinto che scrivendo i suoi sogni si stia avvicinando alla guarigione. Ma se lo racconto a me, mi viene subito in mente la sua curiosità genetica e il suo costante tentativo di tornare alle origini e scoprire qual è il senso dell’esistenza, nonostante l’esistenza faccia di tutto per allontanarlo dalla verità, sballottandolo da un’esotica Alessandria d’Egitto a una remotissima Italia.

 

Se vi devo parlare invece del SUO grande amore, vi dirò che Fatiha ama mangiare ed è una combattente palestinese, ma se la racconto a me, chi sia questa donna enigmatica che affascina tanto Saverio, mi viene in mente solo quella forza femminile che seppur incastrata in tortuosi schemi politici e storici, riesce a dare un senso inspiegabilmente logico a ciò che vive e una svolta esistenziale alle persone che la circondano, e che Saverio questa cosa l’ha capita.

 

Se vi devo raccontare cosa c’entra il pettirosso in questa storia, vi potrò fare un copia e incolla della favoletta narrata a pagina 25 del libro, ma se devo spiegare a me quale sia la connessione, penserò al coraggio di voler osare al di là delle pastoie sociali, e alla sensazione di atarassia che ti prende quando scopri che sei libero.

 

Quindi, se proprio devo consigliarvi questo libro, lo farei perché è scritto molto bene e la dimensione onirica  si mescola alla realtà in modo funzionale al messaggio finale, ma non potrò mai spiegarvi in che modo mi ha ha ricordato il ritorno alle origini di Isak Borg ne Il posto delle fragole, quell’approdo-panacea-di-tutti-i-mali nascosto nel principio della propria storia e nell’origine del mondo; non potrò mai intrattenervi raccontando quel mix esotico di odori, poesia, sapori e tradizioni che la Pro loco saprebbe spiegarvi meglio.

 

E perché poi, detto tra noi, la Pro loco sarà anche brava a creare lo slogan perfetto di un posto in quattro o cinque aggettivi fulminanti, ma alla fine quel che conta, è che in quel posto del depliant ci andiate sul serio, altrimenti non è veramente possibile riuscire a raccontarselo nella mente.

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Editore: Feltrinelli Editore

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 316

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8807814226

ISBN-13: 9788807814228

Data di pubblicazione: 1997

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Saverio è figlio di un fornaio anarchico di Alessandria d'Egitto, cresciuto con la passione della libertà e con la nostalgia per il paese degli antenati. La morte del padre lo costringe ad affrontare la sua confusa identità, le sue radici. Parte per un suo viaggio di iniziazione, dal deserto, alla città, dal presente a un oscuro e misterioso passato. Da questo racconto fatto di dolci asprezze liguri-toscane, emerge l'unico vero paese dell'anima: quel desiderio di libertà che è come il tenace volo del pettirosso.

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Per me, che sono una disabile delle parole, questo libro calza a pennello.

 

Tra i miei tanti limiti c’è quello di non saper parlare di cose astratte, di sentimenti, di desideri, sapori, odori eccetera. Un tempo avevo un moroso che queste cose le sapeva fare. Io gli raccontavo un fatto che m’aveva colpito e lui diceva: quindi tu intendi che in quel momento ti sei sentita come se.. bla bla bla. Era veramente bravissimo! Ma purtroppo era bravo solo a far questo,  e io avevo vent’anni e scambiavo facilmente l’ammirazione con l’amore,  così presto sono rinsavita e lui si è messo con una disadattata e io con uno che sapeva cucinare. In quindici anni sono quindi ingrassata, ho cambiato opinioni che pensavo fossero capisaldi nella mia vita e invece manco per niente, e diversi morosi. L’unica cosa che non è cambiata è che  ho continuato ad avere il mio limite.

 

Quindi se mi chiedete di parlare del mio cane, io vi dirò che esce tre volte al giorno ed è molto goloso, ma se devo raccontare a me chi sia Bruni, la mia adorata Bruni, alla mente mi si affaccerà la visione del suo petticino in fuori quando si attribuisce il merito di aver appena messo in fuga un gatto che in realtà non l’ha manco vista, e la sua espressione vergognosa quando subito dopo le cade una foglia in testa e fa un salto di tre metri per lo spavento.

 

Se mi chiedete di raccontarvi il grande amore della mia vita, vi dirò che mi vince di svariati anni, che mi fa molto ridere, e che gli piace pescare, ma se lo racconto a me, chi sia quest’uomo che mi scombussola e allo stesso tempo riporta a un ordine cosmico la mia vita, mi si accavallano nella mente milioni di sguardi, espressioni buffe e gesti  quotidiani che perdono di intensità appena cerco di tradurli in parole.

 

Se mi chiedete allora chi è Saverio, il protagonista di questo libro, vi dirò che  si è fatto molto male cercando un porto sepolto e che per tornare in forze fa la Remington terapia, e che non è molto convinto che scrivendo i suoi sogni si stia avvicinando alla guarigione. Ma se lo racconto a me, mi viene subito in mente la sua curiosità genetica e il suo costante tentativo di tornare alle origini e scoprire qual è il senso dell’esistenza, nonostante l’esistenza faccia di tutto per allontanarlo dalla verità, sballottandolo da un’esotica Alessandria d’Egitto a una remotissima Italia.

 

Se vi devo parlare invece del SUO grande amore, vi dirò che Fatiha ama mangiare ed è una combattente palestinese, ma se la racconto a me, chi sia questa donna enigmatica che affascina tanto Saverio, mi viene in mente solo quella forza femminile che seppur incastrata in tortuosi schemi politici e storici, riesce a dare un senso inspiegabilmente logico a ciò che vive e una svolta esistenziale alle persone che la circondano, e che Saverio questa cosa l’ha capita.

 

Se vi devo raccontare cosa c’entra il pettirosso in questa storia, vi potrò fare un copia e incolla della favoletta narrata a pagina 25 del libro, ma se devo spiegare a me quale sia la connessione, penserò al coraggio di voler osare al di là delle pastoie sociali, e alla sensazione di atarassia che ti prende quando scopri che sei libero.

 

Quindi, se proprio devo consigliarvi questo libro, lo farei perché è scritto molto bene e la dimensione onirica  si mescola alla realtà in modo funzionale al messaggio finale, ma non potrò mai spiegarvi in che modo mi ha ha ricordato il ritorno alle origini di Isak Borg ne Il posto delle fragole, quell’approdo-panacea-di-tutti-i-mali nascosto nel principio della propria storia e nell’origine del mondo; non potrò mai intrattenervi raccontando quel mix esotico di odori, poesia, sapori e tradizioni che la Pro loco saprebbe spiegarvi meglio.

 

E perché poi, detto tra noi, la Pro loco sarà anche brava a creare lo slogan perfetto di un posto in quattro o cinque aggettivi fulminanti, ma alla fine quel che conta, è che in quel posto del depliant ci andiate sul serio, altrimenti non è veramente possibile riuscire a raccontarselo nella mente.

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