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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
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"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Ilaria Tuti

Fiori sopra l'inferno

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 07-06-2018 da Michela L.
Aggiornato il 12-03-2021 da Michela L.
Disponibile in 1 libreria
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Aggiornato il 12-03-2021 da Michela L.
Disponibile in 1 libreria

«Ilaria Tuti ha creato non un personaggio ma una persona vera. Teresa Battaglia è più di una protagonista: è una luce piena di ombre, uno spazio dentro il nostro cuore. È già indimenticabile.»
Donato Carrisi

«Tra i boschi e le pareti rocciose a strapiombo, giù nell’orrido che conduce al torrente, tra le pozze d’acqua smeraldo che profuma di ghiaccio, qualcosa si nasconde. Me lo dicono le tracce di sangue, me lo dice l’esperienza: è successo, ma potrebbe risuccedere. Questo è solo l’inizio. Qualcosa di sconvolgente è accaduto, tra queste montagne. Qualcosa che richiede tutta la mia abilità investigativa.
Sono un commissario di polizia specializzato in profiling e ogni giorno cammino sopra l’inferno. Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo. Non il corpo acciaccato dall’età che avanza, non il mio cuore tormentato. La mia lucidità è a rischio, e questo significa che lo è anche l’indagine.
Mi chiamo Teresa Battaglia, ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura.»

Questo non è soltanto l’esordio di una scrittrice di grandissimo talento.
Non è soltanto un thriller dal ritmo implacabile e dall’ambientazione suggestiva.
Questo è il debutto di una protagonista indimenticabile per la sua straordinaria umanità, il suo spirito indomito, la sua rabbia e la sua tenerezza.

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Michela L.

Trama secondo me piuttosto scontata, ma Ilaria Tuti dà vita ad un bel personaggio: la commissaria Teresa Battaglia. Sono io a chiamarla commissaria, lei la chiama orgogliosamente commissario. Quale sia il senso non l'ho ancora capito. Nel libro viene descritta una scena in cui qualcuno al telefono cerca il commissario Battaglia e quindi chi risponde va a cercare un uomo e quando capisce che il commissario è una donna ci resta malissimo. «Nessuno mi ha detto di cercare una donna, commissario.» Lei lo scrutò come si guarda una cacca attaccata alla suola di qualcun altro. «Be’, ispettore. Non ha fatto nemmeno lo sforzo di pensarlo.» Io mi chiedo per quale motivo avrebbe dovuto fare lo sforzo di pensare che il commissario Battaglia potesse essere una donna , se dici il commissario è chiaro che si sta parlando di un uomo, se parli di una donna usi gli articoli e le declinazioni appropriate così da evitare ogni fraintendimento. Ecco perché le parole e le loro giuste declinazioni sono importanti!

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Editore: Longanesi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 372

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8830450634

ISBN-13: 9788830450639

Data di pubblicazione: 2018

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«Ilaria Tuti ha creato non un personaggio ma una persona vera. Teresa Battaglia è più di una protagonista: è una luce piena di ombre, uno spazio dentro il nostro cuore. È già indimenticabile.»
Donato Carrisi

«Tra i boschi e le pareti rocciose a strapiombo, giù nell’orrido che conduce al torrente, tra le pozze d’acqua smeraldo che profuma di ghiaccio, qualcosa si nasconde. Me lo dicono le tracce di sangue, me lo dice l’esperienza: è successo, ma potrebbe risuccedere. Questo è solo l’inizio. Qualcosa di sconvolgente è accaduto, tra queste montagne. Qualcosa che richiede tutta la mia abilità investigativa.
Sono un commissario di polizia specializzato in profiling e ogni giorno cammino sopra l’inferno. Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo. Non il corpo acciaccato dall’età che avanza, non il mio cuore tormentato. La mia lucidità è a rischio, e questo significa che lo è anche l’indagine.
Mi chiamo Teresa Battaglia, ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura.»

Questo non è soltanto l’esordio di una scrittrice di grandissimo talento.
Non è soltanto un thriller dal ritmo implacabile e dall’ambientazione suggestiva.
Questo è il debutto di una protagonista indimenticabile per la sua straordinaria umanità, il suo spirito indomito, la sua rabbia e la sua tenerezza.

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Trama secondo me piuttosto scontata, ma Ilaria Tuti dà vita ad un bel personaggio: la commissaria Teresa Battaglia. Sono io a chiamarla commissaria, lei la chiama orgogliosamente commissario. Quale sia il senso non l'ho ancora capito. Nel libro viene descritta una scena in cui qualcuno al telefono cerca il commissario Battaglia e quindi chi risponde va a cercare un uomo e quando capisce che il commissario è una donna ci resta malissimo. «Nessuno mi ha detto di cercare una donna, commissario.» Lei lo scrutò come si guarda una cacca attaccata alla suola di qualcun altro. «Be’, ispettore. Non ha fatto nemmeno lo sforzo di pensarlo.» Io mi chiedo per quale motivo avrebbe dovuto fare lo sforzo di pensare che il commissario Battaglia potesse essere una donna , se dici il commissario è chiaro che si sta parlando di un uomo, se parli di una donna usi gli articoli e le declinazioni appropriate così da evitare ogni fraintendimento. Ecco perché le parole e le loro giuste declinazioni sono importanti!

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