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Barbara Di Gregorio

Le giostre sono per gli scemi

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 14-01-2014 da Martocchia
Aggiornato il 14-01-2014 da Martocchia
Disponibile in 2 librerie
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Aggiornato il 14-01-2014 da Martocchia
Disponibile in 2 librerie

Chicco ha otto anni, è timido, goffo e mangia tutto ciò che trova. Ogni sera chiede a suo fratello maggiore di raccontargli la storia di quando era piccolo e lavorava alle giostre. Leonardo non è proprio suo fratello, è nato da un altro padre, che portava in giro un ottovolante colorato per le feste della provincia di Pescara. Un giorno, però, parte per non tornare più. Poi, nel 1992 anche Leonardo se ne va, lascia Chicco con una madre che rientra sempre a notte fonda e l'ottovolante chiuso in garage, smontato. Dieci anni dopo, Chicco non ha ancora smesso di cercare il fratello, ma solo quando suo padre lo porta di fronte alle macerie di una casa crollata gli sembra di capire qualcosa di lui. Lì abitava la nonna di Leonardo, una zingara che, per sentirsi normale e diventare come gli altri, si era fatta costruire una casa con fondamenta profondissime in cui rinchiudere la propria voglia di scappare. Chicco allora decide, vuole rivedere Leonardo e c'è un solo posto al mondo in cui è sicuro di trovarlo, alle giostre del luna park. Barbara Di Gregorio ha scritto un romanzo che non rispetta nessuna regola, che fa sorridere e insieme ti pugnala al cuore pagina dopo pagina; una storia che coglie un'inquietudine universale raccontandoci come, qualunque strada si prenda, sia solo il sangue a dettare le regole del destino.

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Recensioni

Martocchia

" 'Te l'ho spiegato un sacco di volte che non era vero.
Quello, l'ottovolante, andava da solo, a caso. La gente era convinta di abbassare le navicelle degli altri, sparandogli col pulsante che stava in cima alla leva. Cercavano di farne fuori il più possibile e di evitare i loro colpi, perché l'unico che restava su, alla fine del giro, vinceva un gettone per un altro giro.'
'Ma invece non era vero, invece c'erano i bottoni là vicino alla cassa...'
'O ti dai una calmata o spengo la luce e me ne vado. Non è che posso stare qua tutta notte.'
'No, no.'
'Là dove vendevamo i gettoni, dentro una specie di cabina montata vicino all'ottovolante, sotto ai tasti colorati che facevano andare la musica, ce n'erano altri dodici. Mio padre, o uno dei tizi che lo aiutavano, ne premeva uno a caso quando il giro stava per finire, e la navicella corrispondente restava in alto e vinceva.'
'Ma tu sull'ottovolante non ci andavi mai?'
'No.'
'Perché?'
'Non me ne importava.'
'Ma se non c'eri mai andato!'
'Le giostre sono per gli scemi' risponde Leonardo."



E' un romanzo complesso, il primo della Di Gregorio. Fatto di emozioni contrastanti e di intrecci ben studiati, mai banali.

Leonardo e Chicco sono fratelli, ma non proprio fratelli fratelli.
Chicco è cicciotto, mangia qualsiasi cosa si trovi davanti, e ha paura di tutto. Si fida solo di Leonardo, suo fratello maggiore, costretto dalla mamma che hanno in comune a fare da babysitter a quella palla di ciccia che non fa altro che mangiare e piagnucolare.
Chicco è curioso, e sta buono solo se Leonardo gli racconta di quando, da piccolo, stava con il padre alle giostre. Leonardo però si scoccia, continua a dire che le giostre sono per gli scemi, e dopo aver compiuto diciotto anni e esser andato a vivere con la fidanzata, stanco della sua vita, lascia tutto e segue le orme del padre.

Continua su: http://sullungomaredellibro.blogspot.com/2014/02/barbara-di-gregorio-le-giostre-sono-per.html

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Editore: Rizzoli

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 278

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8858612914

ISBN-13: 9788817042109

Data di pubblicazione: 2011

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Chicco ha otto anni, è timido, goffo e mangia tutto ciò che trova. Ogni sera chiede a suo fratello maggiore di raccontargli la storia di quando era piccolo e lavorava alle giostre. Leonardo non è proprio suo fratello, è nato da un altro padre, che portava in giro un ottovolante colorato per le feste della provincia di Pescara. Un giorno, però, parte per non tornare più. Poi, nel 1992 anche Leonardo se ne va, lascia Chicco con una madre che rientra sempre a notte fonda e l'ottovolante chiuso in garage, smontato. Dieci anni dopo, Chicco non ha ancora smesso di cercare il fratello, ma solo quando suo padre lo porta di fronte alle macerie di una casa crollata gli sembra di capire qualcosa di lui. Lì abitava la nonna di Leonardo, una zingara che, per sentirsi normale e diventare come gli altri, si era fatta costruire una casa con fondamenta profondissime in cui rinchiudere la propria voglia di scappare. Chicco allora decide, vuole rivedere Leonardo e c'è un solo posto al mondo in cui è sicuro di trovarlo, alle giostre del luna park. Barbara Di Gregorio ha scritto un romanzo che non rispetta nessuna regola, che fa sorridere e insieme ti pugnala al cuore pagina dopo pagina; una storia che coglie un'inquietudine universale raccontandoci come, qualunque strada si prenda, sia solo il sangue a dettare le regole del destino.

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Quello, l'ottovolante, andava da solo, a caso. La gente era convinta di abbassare le navicelle degli altri, sparandogli col pulsante che stava in cima alla leva. Cercavano di farne fuori il più possibile e di evitare i loro colpi, perché l'unico che restava su, alla fine del giro, vinceva un gettone per un altro giro.'
'Ma invece non era vero, invece c'erano i bottoni là vicino alla cassa...'
'O ti dai una calmata o spengo la luce e me ne vado. Non è che posso stare qua tutta notte.'
'No, no.'
'Là dove vendevamo i gettoni, dentro una specie di cabina montata vicino all'ottovolante, sotto ai tasti colorati che facevano andare la musica, ce n'erano altri dodici. Mio padre, o uno dei tizi che lo aiutavano, ne premeva uno a caso quando il giro stava per finire, e la navicella corrispondente restava in alto e vinceva.'
'Ma tu sull'ottovolante non ci andavi mai?'
'No.'
'Perché?'
'Non me ne importava.'
'Ma se non c'eri mai andato!'
'Le giostre sono per gli scemi' risponde Leonardo."



E' un romanzo complesso, il primo della Di Gregorio. Fatto di emozioni contrastanti e di intrecci ben studiati, mai banali.

Leonardo e Chicco sono fratelli, ma non proprio fratelli fratelli.
Chicco è cicciotto, mangia qualsiasi cosa si trovi davanti, e ha paura di tutto. Si fida solo di Leonardo, suo fratello maggiore, costretto dalla mamma che hanno in comune a fare da babysitter a quella palla di ciccia che non fa altro che mangiare e piagnucolare.
Chicco è curioso, e sta buono solo se Leonardo gli racconta di quando, da piccolo, stava con il padre alle giostre. Leonardo però si scoccia, continua a dire che le giostre sono per gli scemi, e dopo aver compiuto diciotto anni e esser andato a vivere con la fidanzata, stanco della sua vita, lascia tutto e segue le orme del padre.

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