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Fedor M. Dostoevskij

Delitto e castigo

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 27-08-2014 da Cristina
Aggiornato il 27-08-2014 da Cristina
Disponibile in 9 librerie
Inserito il 27-08-2014 da Cristina
Aggiornato il 27-08-2014 da Cristina
Disponibile in 9 librerie

Raskòlnikov, uno studente espulso dall'università, decide di uccidere una vecchia usuraia per dimostrare a se stesso di essere un uomo "eccezionale", al di là del bene e del male. Rimasto travolto dal proprio atto e tormentato dalla coscienza del proprio fallimento, si consegna spontaneamente alla giustizia, cedendo a quella stessa norma che credeva di poter travalicare. Colpa, condanna ed espiazione, questi i capisaldi di Delitto e castigo, romanzo "poliziesco" che trasforma il giallo di un delitto nel mistero insondabile dell'anima umana, esposta alla tragedia della propria libertà. Incentrato su un unico personaggio - l'omicida Raskòlnikov - e concepito da Dostoevskij per "scavare a fondo tutti i problemi" dello spirito umano, il romanzo si popola tuttavia di molteplici figure, ognuna delle quali possiede una propria autonomia e compiutezza. Sullo sfondo, una città fantasma: San Pietroburgo, teatro infernale di un'umanità degradata, simbolo dell'isteria di un mondo sul ciglio del proprio abisso.

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o frisco mourisco

Rinuncio a lodare questo libro e la sua attualità perché altrimenti non la finirei più. Delitto e castigo tratta di un delitto e della conseguente colpa/pena che prenderà vita grazie ad un percorso, sia geografico che mentale, dall' "occidente razionale" che sfida la morale comune, all'intimismo della redenzione psicologica. E' difficile trovare armonia tra la dualità degli opposti in ognuno di noi; forse non è azzardato pensare ad una sorta di parallelo tra il Medioevo e la storia di Rodion Romanovič Raskol'nikov. Nel Medioevo era la Volontà Divina a decidere se il presunto colpevole, gettato in acqua dentro un sacco, fosse o meno responsabile del reato: se colpevole, la malvagità alla quale si era venduto non avrebbe permesso il suo annegamento; se innocente, avrebbe trovato la morte sott'acqua e la redenzione dalle accuse. Raskol'nikov, colpevole, potrebbe alla fine farla franca ma ricerca la colpevolezza e si consegna spontaneamente alle autorità, fedele a quell'idea cristiana per cui l'atto del soffrire ha un effetto purificatore sullo spirito umano. Tra i personaggi c'è chi emerge di più e chi di meno, ma esiste una sola voce corale che li racchiude tutti perché tutti sono necessari, giocano per contrasti con i loro caratteri così diversi ma mai assoluti; non c'è in assoluto buono e cattivo, stupido o intelligente, perché tutti sono veri e compositi così com'è composita e stratificata la realtà che si trovano a dover vivere.

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Editore: Newton & Compton

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 414

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-13: 9788879837668

Data di pubblicazione: 2006

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Raskòlnikov, uno studente espulso dall'università, decide di uccidere una vecchia usuraia per dimostrare a se stesso di essere un uomo "eccezionale", al di là del bene e del male. Rimasto travolto dal proprio atto e tormentato dalla coscienza del proprio fallimento, si consegna spontaneamente alla giustizia, cedendo a quella stessa norma che credeva di poter travalicare. Colpa, condanna ed espiazione, questi i capisaldi di Delitto e castigo, romanzo "poliziesco" che trasforma il giallo di un delitto nel mistero insondabile dell'anima umana, esposta alla tragedia della propria libertà. Incentrato su un unico personaggio - l'omicida Raskòlnikov - e concepito da Dostoevskij per "scavare a fondo tutti i problemi" dello spirito umano, il romanzo si popola tuttavia di molteplici figure, ognuna delle quali possiede una propria autonomia e compiutezza. Sullo sfondo, una città fantasma: San Pietroburgo, teatro infernale di un'umanità degradata, simbolo dell'isteria di un mondo sul ciglio del proprio abisso.

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Rinuncio a lodare questo libro e la sua attualità perché altrimenti non la finirei più. Delitto e castigo tratta di un delitto e della conseguente colpa/pena che prenderà vita grazie ad un percorso, sia geografico che mentale, dall' "occidente razionale" che sfida la morale comune, all'intimismo della redenzione psicologica. E' difficile trovare armonia tra la dualità degli opposti in ognuno di noi; forse non è azzardato pensare ad una sorta di parallelo tra il Medioevo e la storia di Rodion Romanovič Raskol'nikov. Nel Medioevo era la Volontà Divina a decidere se il presunto colpevole, gettato in acqua dentro un sacco, fosse o meno responsabile del reato: se colpevole, la malvagità alla quale si era venduto non avrebbe permesso il suo annegamento; se innocente, avrebbe trovato la morte sott'acqua e la redenzione dalle accuse. Raskol'nikov, colpevole, potrebbe alla fine farla franca ma ricerca la colpevolezza e si consegna spontaneamente alle autorità, fedele a quell'idea cristiana per cui l'atto del soffrire ha un effetto purificatore sullo spirito umano. Tra i personaggi c'è chi emerge di più e chi di meno, ma esiste una sola voce corale che li racchiude tutti perché tutti sono necessari, giocano per contrasti con i loro caratteri così diversi ma mai assoluti; non c'è in assoluto buono e cattivo, stupido o intelligente, perché tutti sono veri e compositi così com'è composita e stratificata la realtà che si trovano a dover vivere.

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