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Nicolò Migheli

La grammatica di Febrés

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Inserito il 15-05-2019 da Lìberos
Aggiornato il 28-06-2019 da Lìberos
Disponibile in 2 librerie
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Chi è realmente Bonifacio D’Olmi, l’anziano e malato personaggio che vive, sul finire del XVIII secolo, in una lurida stamberga in un quartiere tra i più malfamati della città capitale del Regno di Sardegna? Perché, alla sua morte, in modo rocambolesco tutti i suoi scritti vengono sottratti e fatti sparire? In queste due domande fondamentali si concentrano l’esistenza e le vicissitudini di Andrés Febrés, gesuita catalano, missionario, linguista, autore di una grammatica della lingua mapuche, coinvolto anni prima nello scioglimento della Compagnia di Gesù. La sua onestà intellettuale, fin da subito, lo porterà a divenire un latitante, a causa dei suoi scritti critici contro il papa e il re di Spagna, a fuggire tra Cile e Perù, Venezia e Roma, fino a cercare un ultimo rifugio in Sardegna, terra in cui si cimenterà nella stesura di una grammatica della lingua sarda e dove entrerà in contatto con i circoli illuministici locali, mantenendo però sempre una certa distanza da idee radicali e anticristiane. Protagonista suo malgrado di un periodo torbido e fluido, tra rivoluzioni in atto e altre in agguato, la vicenda di Andrés Febrés riflette l’incertezza di quei tempi e racconta in modo affascinante la nascita delle idee che sono alla base della nostra contemporaneità.

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Editore: Arkadia

Lingua: Italiano

Numero di pagine: 240

Formato: tascabile

ISBN-13: 9788868512002

Data di pubblicazione: 2019

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Chi è realmente Bonifacio D’Olmi, l’anziano e malato personaggio che vive, sul finire del XVIII secolo, in una lurida stamberga in un quartiere tra i più malfamati della città capitale del Regno di Sardegna? Perché, alla sua morte, in modo rocambolesco tutti i suoi scritti vengono sottratti e fatti sparire? In queste due domande fondamentali si concentrano l’esistenza e le vicissitudini di Andrés Febrés, gesuita catalano, missionario, linguista, autore di una grammatica della lingua mapuche, coinvolto anni prima nello scioglimento della Compagnia di Gesù. La sua onestà intellettuale, fin da subito, lo porterà a divenire un latitante, a causa dei suoi scritti critici contro il papa e il re di Spagna, a fuggire tra Cile e Perù, Venezia e Roma, fino a cercare un ultimo rifugio in Sardegna, terra in cui si cimenterà nella stesura di una grammatica della lingua sarda e dove entrerà in contatto con i circoli illuministici locali, mantenendo però sempre una certa distanza da idee radicali e anticristiane. Protagonista suo malgrado di un periodo torbido e fluido, tra rivoluzioni in atto e altre in agguato, la vicenda di Andrés Febrés riflette l’incertezza di quei tempi e racconta in modo affascinante la nascita delle idee che sono alla base della nostra contemporaneità.

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