"Era una bellissima fanciulla, di quindici o sedici anni, alta e flessibile come un giunco, dalla pelle pallidissima, quasi alabastrina, la tinta che ricordava suo padre, il Corsaro Nero, con due occhi grandi, d'un nero intenso, con larghe palpebre che lasciavano cadere sul suo viso la loro ombra".
E' Jolanda, che deve lottare contro le insidie del conte di Medina, figlio bastardo di Wan Guld, nemico mortale del Corsaro Nero. Con questo romanzo la lorra irriducibile fra Wan Guld e il Corsaro Nero si trasferisce alla generazione successiva, e per giunta tra antagonisti che sono parenti. La giovane Jolanda si rivelerà una <>, degna figlia del padre; sostenuta nientemeno che da Morgan, già luogotenente del Corsaro Nero e celebre capo della filibusteria storica, che se ne innamora riamato. In questa dimensione tutta femminile è l'audacia del romanzo, dove le gesta di una donna-pirata sembrano precorrere quelle di Geena Davis nel recente colossal Corsari.