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Herta Müller

La paura non può dormire

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Inserito il 21-05-2020 da
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“Ogni vita umana è come uno schiaffo del vento.”Così cantava Maria Tănase, la grande interprete rumena che la dittatura volle censurare ma la cui voce non poté spegnere nel cuore della gente. Alla verità di queste parole, alla violenza di un secolo e ai suoi totalitarismi, alla propria esperienza di vita e di scrittura sono dedicati i saggi qui raccolti, che Herta Müller ha scritto nel corso degli ultimi anni e fra i quali è compreso anche il discorso pronunciato dalla scrittrice in occasione del conferimento del premio Nobel nel 2009.Alla lettura intensamente personale dell’opera di autori e artisti – da Elias Canetti al poeta e amico Oskar Pastior, da Emil Cioran a Maria Tănase e altri – si affiancano testi in cui il racconto su di sé è sempre anche l’accusa di ogni collaborazione all’abuso e alla violenza. Ed è nello stesso tempo un profondo scavo nel rapporto fra la percezione e la parola, dal quale sorge una poesia di così dura bellezza. Politica, raffinata riflessione letteraria e sulla scrittura, autobiografia: qui tutto nasce dal medesimo nervo, bruciante e scoperto. Poiché, come scrive l’autrice: “Io non devo una sola frase alla letteratura, bensì all’esperienza vissuta. A me stessa e soltanto a me, perché voglio poter dire quel che mi circonda”. 

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Editore: Feltrinelli Editore

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 176

Formato: BOOK

ISBN-10: 8858808533

ISBN-13: 9788858808535

Data di pubblicazione: 2012

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“Ogni vita umana è come uno schiaffo del vento.”Così cantava Maria Tănase, la grande interprete rumena che la dittatura volle censurare ma la cui voce non poté spegnere nel cuore della gente. Alla verità di queste parole, alla violenza di un secolo e ai suoi totalitarismi, alla propria esperienza di vita e di scrittura sono dedicati i saggi qui raccolti, che Herta Müller ha scritto nel corso degli ultimi anni e fra i quali è compreso anche il discorso pronunciato dalla scrittrice in occasione del conferimento del premio Nobel nel 2009.Alla lettura intensamente personale dell’opera di autori e artisti – da Elias Canetti al poeta e amico Oskar Pastior, da Emil Cioran a Maria Tănase e altri – si affiancano testi in cui il racconto su di sé è sempre anche l’accusa di ogni collaborazione all’abuso e alla violenza. Ed è nello stesso tempo un profondo scavo nel rapporto fra la percezione e la parola, dal quale sorge una poesia di così dura bellezza. Politica, raffinata riflessione letteraria e sulla scrittura, autobiografia: qui tutto nasce dal medesimo nervo, bruciante e scoperto. Poiché, come scrive l’autrice: “Io non devo una sola frase alla letteratura, bensì all’esperienza vissuta. A me stessa e soltanto a me, perché voglio poter dire quel che mi circonda”. 

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