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Raymond Queneau

Un rude inverno

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (0)
Inserito il 22-05-2020 da
Disponibile in 0 librerie
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Le Havre, 1916, in piena prima guerra mondiale.
Un burbero militare ferito al fronte, devastato da un lutto lontano e dall'idiozia dei suoi contemporanei, coltiva l'odio come una pianta rara. Perché il tempo ricominci a scorrere dovrà attraversare la rude evidenza della solitudine, la confusione del desiderio, la meraviglia dell'amore. Sembra che nella vita degli uomini «da un certo momento in poi, non smetta più di nevicare». Ma la vita, forse, è più forte di qualsiasi inverno, reale e metaforico.
Un romanzo caratterizzato da uno straordinario, aspro umorismo, scritto nel 1939, da troppi anni inspiegabilmente dimenticato.

***

«Di sorpresa in sorpresa, di scoperta in scoperta, Un rude inverno si incammina piano piano verso l'inesauribile».

Georges Perec

***

«Nel rude inverno del 1916 a Le Havre, Bernard Lehameau, tenente francese, s'innamora di miss Helena Weeds, ausiliaria inglese. Fa freddo. Lehameau non è un conformista, è un ferito di guerra e non crede nella vittoria.
Invece Adolf Geifer, venditore di formaggi, è decisamente più entusiasta. Poi c'è Annette, che ha 14 anni, sua sorella Madeleine, che ne ha 25 e considera l'invasione alleata divertente nonché redditizia, e poi monsieur Frédéric e Thérèse e Sénateur, tutti avviluppati in questo inverno freddo e ostile di una Le Havre in guerra.
Un rude inverno è scritto in quello stile straordinario di Raymond Queneau, in cui l'ortografia s'intona all'ispirazione del momento. L'ironia sotterranea conduce, per vie traverse, alla tragedia. E l'intero libro fa un effetto sorprendentemente nuovo, ammaliante e imprevisto».

Dalla presentazione dell'edizione francese del 1948, scritta dallo stesso Queneau

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Editore: Giulio Einaudi Editore

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 144

Formato: BOOK

ISBN-10: 8858411161

ISBN-13: 9788858411162

Data di pubblicazione: 2013

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Raymond Queneau

Un rude inverno

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Le Havre, 1916, in piena prima guerra mondiale.
Un burbero militare ferito al fronte, devastato da un lutto lontano e dall'idiozia dei suoi contemporanei, coltiva l'odio come una pianta rara. Perché il tempo ricominci a scorrere dovrà attraversare la rude evidenza della solitudine, la confusione del desiderio, la meraviglia dell'amore. Sembra che nella vita degli uomini «da un certo momento in poi, non smetta più di nevicare». Ma la vita, forse, è più forte di qualsiasi inverno, reale e metaforico.
Un romanzo caratterizzato da uno straordinario, aspro umorismo, scritto nel 1939, da troppi anni inspiegabilmente dimenticato.

***

«Di sorpresa in sorpresa, di scoperta in scoperta, Un rude inverno si incammina piano piano verso l'inesauribile».

Georges Perec

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«Nel rude inverno del 1916 a Le Havre, Bernard Lehameau, tenente francese, s'innamora di miss Helena Weeds, ausiliaria inglese. Fa freddo. Lehameau non è un conformista, è un ferito di guerra e non crede nella vittoria.
Invece Adolf Geifer, venditore di formaggi, è decisamente più entusiasta. Poi c'è Annette, che ha 14 anni, sua sorella Madeleine, che ne ha 25 e considera l'invasione alleata divertente nonché redditizia, e poi monsieur Frédéric e Thérèse e Sénateur, tutti avviluppati in questo inverno freddo e ostile di una Le Havre in guerra.
Un rude inverno è scritto in quello stile straordinario di Raymond Queneau, in cui l'ortografia s'intona all'ispirazione del momento. L'ironia sotterranea conduce, per vie traverse, alla tragedia. E l'intero libro fa un effetto sorprendentemente nuovo, ammaliante e imprevisto».

Dalla presentazione dell'edizione francese del 1948, scritta dallo stesso Queneau

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