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Alain Mabanckou

Verre cassé

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Inserito il 22-05-2020 da
Disponibile in 0 librerie
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Verre cassé è un habitué del 'Credito è in viaggio', un bar come tanti: è qui che, tra un bicchiere e l'altro, ha imparato a osservare la gente, ad ascoltarne le incredibili vicende. Un giorno il Mollusco ostinato, proprietario del bar, gli chiede di scrivere qualcosa sul suo locale perché, dice, la pagina scritta "è l'unica cosa che resta" mentre la parola è "fumo negli occhi, piscio di gatto selvatico", e poi è stufo di sentir dire che in Africa, "quando muore un vecchio, brucia un'intera biblioteca". Verre cassé comincia allora ad annotare su un quaderno tutto quello che sente, e presto sono gli avventori del bar, desiderosi di entrare a far parte del suo libro, a cercarlo e a farsi sempre più insistenti. Ognuno ha una storia da raccontare, ognuno è convinto che la sua sia la più strabiliante di tutte le storie. Verre cassé l'ubriacone, l'ultimo a lasciare il bar e il primo a tornarvi, è però anche uno scrittore. Meglio quindi non lasciarsi ingannare dall'immediatezza e ingenuità della voce narrante, perché il romanzo è in realtà intessuto di rimandi e citazioni nascoste, e il lettore è invitato a partecipare a una vera e propria caccia al tesoro: dal nome del bar, che evoca i due grandi romanzi di Louis-Ferdinand Celine, allo stralunato Holden, tanto simile al personaggio di Salinger, sul quale si chiude il quaderno di Verre cassé, passando per un'infinità di allusioni a romanzi più o meno noti della letteratura mondiale.

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Editore: Morellini Editore

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 163

Formato: BOOK

ISBN-10: 8862980183

ISBN-13: 9788862980180

Data di pubblicazione: 2008

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Verre cassé

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Verre cassé è un habitué del 'Credito è in viaggio', un bar come tanti: è qui che, tra un bicchiere e l'altro, ha imparato a osservare la gente, ad ascoltarne le incredibili vicende. Un giorno il Mollusco ostinato, proprietario del bar, gli chiede di scrivere qualcosa sul suo locale perché, dice, la pagina scritta "è l'unica cosa che resta" mentre la parola è "fumo negli occhi, piscio di gatto selvatico", e poi è stufo di sentir dire che in Africa, "quando muore un vecchio, brucia un'intera biblioteca". Verre cassé comincia allora ad annotare su un quaderno tutto quello che sente, e presto sono gli avventori del bar, desiderosi di entrare a far parte del suo libro, a cercarlo e a farsi sempre più insistenti. Ognuno ha una storia da raccontare, ognuno è convinto che la sua sia la più strabiliante di tutte le storie. Verre cassé l'ubriacone, l'ultimo a lasciare il bar e il primo a tornarvi, è però anche uno scrittore. Meglio quindi non lasciarsi ingannare dall'immediatezza e ingenuità della voce narrante, perché il romanzo è in realtà intessuto di rimandi e citazioni nascoste, e il lettore è invitato a partecipare a una vera e propria caccia al tesoro: dal nome del bar, che evoca i due grandi romanzi di Louis-Ferdinand Celine, allo stralunato Holden, tanto simile al personaggio di Salinger, sul quale si chiude il quaderno di Verre cassé, passando per un'infinità di allusioni a romanzi più o meno noti della letteratura mondiale.

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