Crudo atto d’accusa alla guerra, grido d’indignazione nei confronti del
tradimento dell’America al suo ideale di ‘‘pacifismo costruttivo’’,
manifesto contro gli eserciti che plasmano gli uomini in macchine per
uccidere altri uomini, frutto del contatto quotidiano dello scrittore
con la sofferenza e la morte senza senso, caleidoscopio di immagini
raccapriccianti di violenza e distruzione che mettono a nudo l’assurdità
di ogni conflitto, ''Iniziazione di un uomo'' offre un resoconto
semi-autobiografico dell’esperienza di Dos Passos come autista
volontario di ambulanze in Francia durante la prima guerra mondiale.
Attraverso la crescente disillusione del giovane americano Martin Howe
verso gli orrori delle battaglie, nelle nitide e vivide sequenze scritte
con una scrittura suggestiva e potente, indimenticabilmente bella, il
libro è un assoluto capolavoro capace di trasmettere l’urgenza e
l’immediatezza della sofferenza, dei corpi squassati dalle bombe, dello
squallore e della degenerazione cui va incontro l’umanità dei singoli
coinvolti nei conflitti, denunciando che le quasi insopportabili,
oppressive atrocità delle guerre non cambiano mai, e che un secolo fa,
così come oggi, l’impatto di questi tragici eventi sulle vite
individuali è lo stesso. Il romanzo fu una pietra miliare
dell’antimilitarismo americano del Novecento, e pose le basi per un vero
e proprio diluvio di romanzi antibellici che hanno manifestato lo
stesso sentimento di diffidenza verso qualsiasi motivazione di guerra.
Con un saggio inedito di Jean-Paul Sartre sull’arte della fiction di Dos Passos e le reazioni della critica alla comparsa del libro in America.