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E intanto, mentre non c'eri...

Maria Agostina


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Joseph Roth

I grandi romanzi

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (0)
Inserito il 22-05-2020 da
Disponibile in 0 librerie
Inserito il 22-05-2020 da
Disponibile in 0 librerie

• Fuga senza fine
• Giobbe
• La Marcia di Radetzky
• La Cripta dei Cappuccini
• La leggenda del santo bevitore

Introduzione di Giorgio Manacorda
Edizioni integrali

Joseph Roth è il grande narratore di una cesura storica, di una faglia aperta nella compattezza della storia europea dalla fine dell’Impero austro-ungarico, dopo la prima guerra mondiale. Con una precisione feroce e sarcastica descrive la decadenza della vecchia cultura nel fallimento e nel lento dissolvimento dei suoi personaggi: un mondo è crollato definitivamente – catastrofe annunciata, perché le fondamenta stesse dell’impero poggiavano sul vuoto – e non ce n’è uno nuovo in vista che possa sostituirlo, cui le zattere dei naufraghi possano approdare.Non ci sono approdi possibili se non si è in grado di pagare il pedaggio: rinunciare alla propria identità, rinnegare il passato, diventare altri. Qualcuno ci prova, e presto si trova completamente disorientato, una foglia secca nella tempesta. Ma Roth stupisce e sorprende quando ci rendiamo conto che il suo scrivere di un particolare e tragico momento storico, di vite crollate, di dolore senza conforto, di catastrofi senza rimedio può suggerire la metafora di uno stato della coscienza umana in cui la crisi esistenziale raggiunge il suo acme, e il nulla invade ogni attimo. Ma quando più nessuno spera, da lontano arriva dolcemente una musica consolatrice: la suona il figlio del protagonista del romanzo Giobbe: malato, condannato e abbandonato, ricompare guarito, ricco, famoso direttore d’orchestra. Nonostante tutto c’è rimasto qualcosa, una musica, un’idea dell’arte, chissà, in grado di riempire il silenzio agghiacciante e di scongiurare il pericolo del vuoto assoluto.


Joseph Roth

nacque in Galizia nel 1894. Rimasto presto orfano del padre, morto in manicomio, crebbe con la madre e frequentò il ginnasio e l’università. Prestò servizio come addetto stampa dell’esercito austro-ungarico durante la prima guerra mondiale e proseguì la carriera giornalistica anche negli anni successivi, dedicandosi al tempo stesso alla narrativa. Con le prime leggi razziali della Germania nazista decise di emigrare in Francia, a Parigi, dove continuò a scrivere e dove morì nel 1939. La Newton Compton ha pubblicato i suoi romanzi in volumi singoli e nel volume unico I grandi romanzi.

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Editore: Newton Compton Editori

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 831

Formato: BOOK

ISBN-10: 885414682X

ISBN-13: 9788854146822

Data di pubblicazione: 2012

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• La Cripta dei Cappuccini
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Introduzione di Giorgio Manacorda
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Joseph Roth è il grande narratore di una cesura storica, di una faglia aperta nella compattezza della storia europea dalla fine dell’Impero austro-ungarico, dopo la prima guerra mondiale. Con una precisione feroce e sarcastica descrive la decadenza della vecchia cultura nel fallimento e nel lento dissolvimento dei suoi personaggi: un mondo è crollato definitivamente – catastrofe annunciata, perché le fondamenta stesse dell’impero poggiavano sul vuoto – e non ce n’è uno nuovo in vista che possa sostituirlo, cui le zattere dei naufraghi possano approdare.Non ci sono approdi possibili se non si è in grado di pagare il pedaggio: rinunciare alla propria identità, rinnegare il passato, diventare altri. Qualcuno ci prova, e presto si trova completamente disorientato, una foglia secca nella tempesta. Ma Roth stupisce e sorprende quando ci rendiamo conto che il suo scrivere di un particolare e tragico momento storico, di vite crollate, di dolore senza conforto, di catastrofi senza rimedio può suggerire la metafora di uno stato della coscienza umana in cui la crisi esistenziale raggiunge il suo acme, e il nulla invade ogni attimo. Ma quando più nessuno spera, da lontano arriva dolcemente una musica consolatrice: la suona il figlio del protagonista del romanzo Giobbe: malato, condannato e abbandonato, ricompare guarito, ricco, famoso direttore d’orchestra. Nonostante tutto c’è rimasto qualcosa, una musica, un’idea dell’arte, chissà, in grado di riempire il silenzio agghiacciante e di scongiurare il pericolo del vuoto assoluto.


Joseph Roth

nacque in Galizia nel 1894. Rimasto presto orfano del padre, morto in manicomio, crebbe con la madre e frequentò il ginnasio e l’università. Prestò servizio come addetto stampa dell’esercito austro-ungarico durante la prima guerra mondiale e proseguì la carriera giornalistica anche negli anni successivi, dedicandosi al tempo stesso alla narrativa. Con le prime leggi razziali della Germania nazista decise di emigrare in Francia, a Parigi, dove continuò a scrivere e dove morì nel 1939. La Newton Compton ha pubblicato i suoi romanzi in volumi singoli e nel volume unico I grandi romanzi.

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