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Nedjma

La mandorla

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 02-09-2014 da aledem
Aggiornato il 02-09-2014 da aledem
Disponibile in 2 librerie
Inserito il 02-09-2014 da aledem
Aggiornato il 02-09-2014 da aledem
Disponibile in 2 librerie

A diciassette anni Badra va in sposa al notaio Hmed, uno degli uomini più importanti del suo villaggio, nel Marocco interno. Hmed ha quarant'anni e ha già ripudiato due donne che, secondo lui, non gli hanno saputo dare un figlio. Badra subisce ogni sorta di umiliazioni psicologiche e corporali, da lui e dalla suocera. La gravidanza non arriva e la famiglia si incattivisce ancora di più finché lei decide una ribellione inaudita: scappa di casa, rischiando a questo punto di essere uccisa anche dai propri famigliari, infangati nell'onore, e si rifugia clandestinamente a Tangeri da una zia emancipata rispetto alle tradizioni della cultura rurale.
A Tangeri inizia la sua vera educazione sentimentale ed erotica. Come cameriera in una casa di ricchi, conosce Driss, un medico che ha studiato a Parigi e che in breve diventa il suo maestro e amante. Per la prima volta si trova di fronte a un uomo che non la tratti come un animale. Driss è raffinato e passionale: nutre per Badra un amore incandescente, profondamente sensuale. Con lui Badra scopre il piacere che può dare e ricevere con il proprio corpo. Ma Driss è anche un uomo molto infedele, perverso nell'esasperare la gelosia di Badra, costringendola anche ad assistere ai suoi incontri con altre amanti.
Badrà si troverà a un nuovo bivio della vita. Ma questa volta ha con sé una convinzione acquisita nell'intimo: il sesso è un valore. Un valore che può riempire spiritualmente la vita. E di questa convinzione saprà trarne uso.
La mandorla rappresenta un caso letterario unico. Si tratta di una «narrazione intima», ed è insieme un romanzo e la testimonianza di una storia vera. L'autrice ha deciso di rompere un antico tabù, di violare la regola del silenzio sulla vita matrimoniale e sessuale delle donne arabe. Ne è nato un racconto erotico coinvolgente che è anche un coraggioso atto politico.

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Cristiano

Ho scaraventato questo libro contro il muro dopo le prime 3 pagine (in modo metaforico, perché il libro non è mio...)ed è la prima volta che mi succede. Solitamente riesco a resistere per le prime 50 pagine, ma con questo ho fatto un eccezione perché è proprio in quelle 3 pagine che questo romanzo si rivela per quello che è, ossia un'accozzaglia di luoghi comuni sull'erotismo dal punto di vista femminile spruzzato con un po' di esotismo, confezionato apposta per stimolare le fantasia del maschio medio italiano. Magari non proprio il maschio medio (che non legge, magari è meglio parlare di Lettore Maschio medio che non va certamente su internet a fruire di pornografia, no, lui no..va in libreria!! "Ma questa non è pornografia, questo è erotismo!!" dirà lui un po' piccato, senza pensare che la differenza tra pornografia e erotismo non sta nel numero di termini usati per definire gli organi genitali ma nel fatto che, nel genere erotico, esiste una storia, mentre il pornografico si limita ad essere una sequenza di immagini costruite apposta per suscitare determinate sensazioni. Proprio quello che fa " La Mandorla"! Insomma, siamo di fronte ad un evidente caso di pornografia dissimulata, una torbida storia di sesso mascherata da presa di coscienza di se (vi ricorda qualcosa? a me si: le trame di tutti i libri erotici scritti negli ultimi 15 anni), un'opera ipocrita insomma... Da evitare. Vi consiglio di leggere questo articolo http://goo.gl/RbrQ che riporta l'introduzione di Gianni Biondillo alla raccolta di racconti erotici "Pene d'amore" della quale condivido appieno il discorso...

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Editore: Einaudi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine:

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8806180746

ISBN-13: 9788806180744

Data di pubblicazione: 2006

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A diciassette anni Badra va in sposa al notaio Hmed, uno degli uomini più importanti del suo villaggio, nel Marocco interno. Hmed ha quarant'anni e ha già ripudiato due donne che, secondo lui, non gli hanno saputo dare un figlio. Badra subisce ogni sorta di umiliazioni psicologiche e corporali, da lui e dalla suocera. La gravidanza non arriva e la famiglia si incattivisce ancora di più finché lei decide una ribellione inaudita: scappa di casa, rischiando a questo punto di essere uccisa anche dai propri famigliari, infangati nell'onore, e si rifugia clandestinamente a Tangeri da una zia emancipata rispetto alle tradizioni della cultura rurale.
A Tangeri inizia la sua vera educazione sentimentale ed erotica. Come cameriera in una casa di ricchi, conosce Driss, un medico che ha studiato a Parigi e che in breve diventa il suo maestro e amante. Per la prima volta si trova di fronte a un uomo che non la tratti come un animale. Driss è raffinato e passionale: nutre per Badra un amore incandescente, profondamente sensuale. Con lui Badra scopre il piacere che può dare e ricevere con il proprio corpo. Ma Driss è anche un uomo molto infedele, perverso nell'esasperare la gelosia di Badra, costringendola anche ad assistere ai suoi incontri con altre amanti.
Badrà si troverà a un nuovo bivio della vita. Ma questa volta ha con sé una convinzione acquisita nell'intimo: il sesso è un valore. Un valore che può riempire spiritualmente la vita. E di questa convinzione saprà trarne uso.
La mandorla rappresenta un caso letterario unico. Si tratta di una «narrazione intima», ed è insieme un romanzo e la testimonianza di una storia vera. L'autrice ha deciso di rompere un antico tabù, di violare la regola del silenzio sulla vita matrimoniale e sessuale delle donne arabe. Ne è nato un racconto erotico coinvolgente che è anche un coraggioso atto politico.

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Ho scaraventato questo libro contro il muro dopo le prime 3 pagine (in modo metaforico, perché il libro non è mio...)ed è la prima volta che mi succede. Solitamente riesco a resistere per le prime 50 pagine, ma con questo ho fatto un eccezione perché è proprio in quelle 3 pagine che questo romanzo si rivela per quello che è, ossia un'accozzaglia di luoghi comuni sull'erotismo dal punto di vista femminile spruzzato con un po' di esotismo, confezionato apposta per stimolare le fantasia del maschio medio italiano. Magari non proprio il maschio medio (che non legge, magari è meglio parlare di Lettore Maschio medio che non va certamente su internet a fruire di pornografia, no, lui no..va in libreria!! "Ma questa non è pornografia, questo è erotismo!!" dirà lui un po' piccato, senza pensare che la differenza tra pornografia e erotismo non sta nel numero di termini usati per definire gli organi genitali ma nel fatto che, nel genere erotico, esiste una storia, mentre il pornografico si limita ad essere una sequenza di immagini costruite apposta per suscitare determinate sensazioni. Proprio quello che fa " La Mandorla"! Insomma, siamo di fronte ad un evidente caso di pornografia dissimulata, una torbida storia di sesso mascherata da presa di coscienza di se (vi ricorda qualcosa? a me si: le trame di tutti i libri erotici scritti negli ultimi 15 anni), un'opera ipocrita insomma... Da evitare. Vi consiglio di leggere questo articolo http://goo.gl/RbrQ che riporta l'introduzione di Gianni Biondillo alla raccolta di racconti erotici "Pene d'amore" della quale condivido appieno il discorso...

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