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Boileau - Narcejac

I diabolici

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Inserito il 24-07-2020 da Michela L.
Aggiornato il 29-07-2020 da Michela L.
Disponibile in 1 libreria
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Aggiornato il 29-07-2020 da Michela L.
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«Una sorta di interminabile attacco di cuore»: così è stato definito "I diabolici", che – unanimemente considerato un classico della letteratura noir – non ha perso un grammo del suo torbido fascino: come dimostrano i commenti dei giovani blogger francesi, i quali scoprono stupefatti quanto l'attuale letteratura psicologica francese «à suspense» debba a un libro che ai loro occhi appare «di un'incredibile modernità», dotato di «un intrigo perfetto» e di «una tensione che fino all'ultimo non ti dà un attimo di tregua». Come nei migliori romanzi di Simenon, quello che conta qui è la progressiva perdita, da parte del protagonista, della percezione della realtà, il suo sprofondare sempre più allucinato in una vertigine di angoscia e di terrore in cui i deliri si accavallano ai ricordi d'infan­zia e a un lacerante senso di impotenza. Nei "Diabolici" compaiono per la prima volta alcuni dei marchi di fabbrica della sterminata, formidabile produzione di Boileau e Narcejac: lo schema triangolare, l'am­bienta­zio­ne provinciale e piccoloborghese, il motivo del colpevole tormentato dal rimorso e dalla paura, la contiguità fra innocenza e colpa; e soprattutto l'inversione dei ruo­li: in un'autentica spirale di orrore, l'as­sassino si trasforma in una vittima braccata da «colei che non c'è più» – la donna che sa di aver ucciso. Non a caso Francis Lacassin (sceneggiatore di molti Maigret televisivi e grande studioso di Simenon) ha scritto che proprio grazie a Pierre Boileau e Thomas Narcejac «il romanzo poliziesco senza poliziotti è diventato una variante tragica del romanzo tout court».

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Editore: Adelphi Edizioni spa

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 180

Formato: BOOK

ISBN-10: 8845975576

ISBN-13: 9788845975578

Data di pubblicazione: 2014

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«Una sorta di interminabile attacco di cuore»: così è stato definito "I diabolici", che – unanimemente considerato un classico della letteratura noir – non ha perso un grammo del suo torbido fascino: come dimostrano i commenti dei giovani blogger francesi, i quali scoprono stupefatti quanto l'attuale letteratura psicologica francese «à suspense» debba a un libro che ai loro occhi appare «di un'incredibile modernità», dotato di «un intrigo perfetto» e di «una tensione che fino all'ultimo non ti dà un attimo di tregua». Come nei migliori romanzi di Simenon, quello che conta qui è la progressiva perdita, da parte del protagonista, della percezione della realtà, il suo sprofondare sempre più allucinato in una vertigine di angoscia e di terrore in cui i deliri si accavallano ai ricordi d'infan­zia e a un lacerante senso di impotenza. Nei "Diabolici" compaiono per la prima volta alcuni dei marchi di fabbrica della sterminata, formidabile produzione di Boileau e Narcejac: lo schema triangolare, l'am­bienta­zio­ne provinciale e piccoloborghese, il motivo del colpevole tormentato dal rimorso e dalla paura, la contiguità fra innocenza e colpa; e soprattutto l'inversione dei ruo­li: in un'autentica spirale di orrore, l'as­sassino si trasforma in una vittima braccata da «colei che non c'è più» – la donna che sa di aver ucciso. Non a caso Francis Lacassin (sceneggiatore di molti Maigret televisivi e grande studioso di Simenon) ha scritto che proprio grazie a Pierre Boileau e Thomas Narcejac «il romanzo poliziesco senza poliziotti è diventato una variante tragica del romanzo tout court».

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