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E intanto, mentre non c'eri...

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Wu Ming, Vitaliano Ravagli

Asce di guerra

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (0)
Inserito il 27-03-2013 da LucaGrz
Aggiornato il 27-03-2013 da LucaGrz
Disponibile in 3 librerie
Inserito il 27-03-2013 da LucaGrz
Aggiornato il 27-03-2013 da LucaGrz
Disponibile in 3 librerie

C'erano anche italiani a combattere i guerriglieri Meo, nel fango e nell'orrore della giungla laotiana, pochi anni prima della "Guerra del Vietnam". Narrativo corale, avventuroso e documentario in cui Wu Ming e Vitaliano Ravagli fanno rivivere, sulla base di dirette testimonianze – prima di tutte quella dello stesso Ravagli – una pagina sanguinosa di storia, cancellata dalla memoria pubblica. Sotto la patina pacificata della storia ufficiale, ci sono storie che ancora fanno male. Come quella di Ravagli, il partigiano mancato che va a combattere in Laos a fianco dei guerriglieri comunisti, insieme a un piccolo ma consistente drappello di europei. Tutti combattenti "invisibili", guardati con sospetto da quelle "formiche rosse" che non capiscono le loro motivazioni. Di fronte, gli indigeni Meo, "bande di ragazzi, quasi bambini, feroci come belve". Molti muoiono, Vitaliano torna. Il suo disagio, la sua storia, aprono una crepa nel presente, si saldano ad altri disagi, altre storie, altre fratture della Storia.

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Editore: Tropea

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 384

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8843802690

ISBN-13: 9788843802692

Data di pubblicazione: 2000

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C'erano anche italiani a combattere i guerriglieri Meo, nel fango e nell'orrore della giungla laotiana, pochi anni prima della "Guerra del Vietnam". Narrativo corale, avventuroso e documentario in cui Wu Ming e Vitaliano Ravagli fanno rivivere, sulla base di dirette testimonianze – prima di tutte quella dello stesso Ravagli – una pagina sanguinosa di storia, cancellata dalla memoria pubblica. Sotto la patina pacificata della storia ufficiale, ci sono storie che ancora fanno male. Come quella di Ravagli, il partigiano mancato che va a combattere in Laos a fianco dei guerriglieri comunisti, insieme a un piccolo ma consistente drappello di europei. Tutti combattenti "invisibili", guardati con sospetto da quelle "formiche rosse" che non capiscono le loro motivazioni. Di fronte, gli indigeni Meo, "bande di ragazzi, quasi bambini, feroci come belve". Molti muoiono, Vitaliano torna. Il suo disagio, la sua storia, aprono una crepa nel presente, si saldano ad altri disagi, altre storie, altre fratture della Storia.

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