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Kazuo Ishiguro

Never Let Me Go

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 09-11-2014 da pmax
Aggiornato il 09-11-2014 da pmax
Disponibile in 4 librerie
Inserito il 09-11-2014 da pmax
Aggiornato il 09-11-2014 da pmax
Disponibile in 4 librerie

From the acclaimed author of The Remains of the Day and When We Were Orphans, a moving new novel that subtly reimagines our world and time in a haunting story of friendship and love.

As a child, Kathy–now thirty-one years old–lived at Hailsham, a private school in the scenic English countryside where the children were sheltered from the outside world, brought up to believe that they were special and that their well-being was crucial not only for themselves but for the society they would eventually enter. Kathy had long ago put this idyllic past behind her, but when two of her Hailsham friends come back into her life, she stops resisting the pull of memory.

And so, as her friendship with Ruth is rekindled, and as the feelings that long ago fueled her adolescent crush on Tommy begin to deepen into love, Kathy recalls their years at Hailsham. She describes happy scenes of boys and girls growing up together, unperturbed–even comforted–by their isolation. But she describes other scenes as well: of discord and misunderstanding that hint at a dark secret behind Hailsham’s nurturing facade. With the dawning clarity of hindsight, the three friends are compelled to face the truth about their childhood–and about their lives now.

A tale of deceptive simplicity, Never Let Me Go slowly reveals an extraordinary emotional depth and resonance–and takes its place among Kazuo Ishiguro’s finest work.

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Recensioni

junonis

Letto per un esame, questo libro è stato una scoperta. In genere preferisco la fantascienza da astronavi a curvatura e razze aliene; tuttavia, questo è un romanzo che, puntando sugli aspetti psicologici (e morali) dell'innovazione tecnologica (che non è davvero citata fino alla fine), fa nascere sin dalla prima pagina un senso di inquietudine insistente, che culmina in disperazione quando si realizza che la reazione dei personaggi, a differenza di altre opere dagli stessi temi (penso al film "The Island"), non sarà rivolta appassionata, ma cupa rassegnazione. Per chi legge è impossibile dare un giudizio sulla società che da vita ai protagonisti e alla loro "scuola", Hailsham. Il primo istinto sarebbe quello di ribellarsi contro il progresso scientifico e scegliere di ritirarsi in una comunità di Amish, ma la resa dei conti di Kath e Tommy con le promotrici della scuola fa finalmente capire che non c'è un vero responsabile per l'evoluzione che la faccenda dei cloni ha avuto: è frutto della storia. Le stesse Madame e Miss Emily, dopo aver lottato per rendere la vita dei ragazzi la migliore possibile, alla fine del libro sono state schiacciate dalla società, non disposta a rinunciare alle comodità raggiunte. Tutto questo è naturale. Chi rinuncerebbe, oggigiorno, ai medicinali ottenuti con la sperimentazione sugli animali? Chi apre veramente gli occhi sulle guerre e la distruzione che hanno luogo per favorire il progresso tecnologico? Guerre per il petrolio, ecosistemi distrutti, foreste desertificate... Lo stesso accade alla società del romanzo, solo che qui entrano in gioco quesiti morali più sottili, come l'umanità dei cloni (hanno un'anima?), la proprietà della collettività rispetto alle loro vite (La società crea, la società può distruggere?), le ipotetiche vie per porre fine a tale circolo vizioso. Ho dato quattro stelle a questo romanzo, ma solo perchè si discosta dai generi che di solito scelgo di leggere. Troppo lento e psicologico, per me! Ma allo stesso tempo mi ha lasciato qualcosa: quella traccia di inquietudine nata alla prima pagina ancora non mi ha abbandonata, neanche a qualche settimana da quando l'ho finito. Lo consiglio assolutamente!

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Editore:

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 304

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 0571258093

ISBN-13: 9780571258093

Data di pubblicazione: 2010

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From the acclaimed author of The Remains of the Day and When We Were Orphans, a moving new novel that subtly reimagines our world and time in a haunting story of friendship and love.

As a child, Kathy–now thirty-one years old–lived at Hailsham, a private school in the scenic English countryside where the children were sheltered from the outside world, brought up to believe that they were special and that their well-being was crucial not only for themselves but for the society they would eventually enter. Kathy had long ago put this idyllic past behind her, but when two of her Hailsham friends come back into her life, she stops resisting the pull of memory.

And so, as her friendship with Ruth is rekindled, and as the feelings that long ago fueled her adolescent crush on Tommy begin to deepen into love, Kathy recalls their years at Hailsham. She describes happy scenes of boys and girls growing up together, unperturbed–even comforted–by their isolation. But she describes other scenes as well: of discord and misunderstanding that hint at a dark secret behind Hailsham’s nurturing facade. With the dawning clarity of hindsight, the three friends are compelled to face the truth about their childhood–and about their lives now.

A tale of deceptive simplicity, Never Let Me Go slowly reveals an extraordinary emotional depth and resonance–and takes its place among Kazuo Ishiguro’s finest work.

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Letto per un esame, questo libro è stato una scoperta. In genere preferisco la fantascienza da astronavi a curvatura e razze aliene; tuttavia, questo è un romanzo che, puntando sugli aspetti psicologici (e morali) dell'innovazione tecnologica (che non è davvero citata fino alla fine), fa nascere sin dalla prima pagina un senso di inquietudine insistente, che culmina in disperazione quando si realizza che la reazione dei personaggi, a differenza di altre opere dagli stessi temi (penso al film "The Island"), non sarà rivolta appassionata, ma cupa rassegnazione. Per chi legge è impossibile dare un giudizio sulla società che da vita ai protagonisti e alla loro "scuola", Hailsham. Il primo istinto sarebbe quello di ribellarsi contro il progresso scientifico e scegliere di ritirarsi in una comunità di Amish, ma la resa dei conti di Kath e Tommy con le promotrici della scuola fa finalmente capire che non c'è un vero responsabile per l'evoluzione che la faccenda dei cloni ha avuto: è frutto della storia. Le stesse Madame e Miss Emily, dopo aver lottato per rendere la vita dei ragazzi la migliore possibile, alla fine del libro sono state schiacciate dalla società, non disposta a rinunciare alle comodità raggiunte. Tutto questo è naturale. Chi rinuncerebbe, oggigiorno, ai medicinali ottenuti con la sperimentazione sugli animali? Chi apre veramente gli occhi sulle guerre e la distruzione che hanno luogo per favorire il progresso tecnologico? Guerre per il petrolio, ecosistemi distrutti, foreste desertificate... Lo stesso accade alla società del romanzo, solo che qui entrano in gioco quesiti morali più sottili, come l'umanità dei cloni (hanno un'anima?), la proprietà della collettività rispetto alle loro vite (La società crea, la società può distruggere?), le ipotetiche vie per porre fine a tale circolo vizioso. Ho dato quattro stelle a questo romanzo, ma solo perchè si discosta dai generi che di solito scelgo di leggere. Troppo lento e psicologico, per me! Ma allo stesso tempo mi ha lasciato qualcosa: quella traccia di inquietudine nata alla prima pagina ancora non mi ha abbandonata, neanche a qualche settimana da quando l'ho finito. Lo consiglio assolutamente!

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