Lìberos

Libro

La mia Libreria

Devi effettuare l'accesso per visualizzare le tue informazioni utente.

Accedi ora o registrati


E intanto, mentre non c'eri...

Maria Agostina


Don Chisciotte
Questo mese, 10-05-2025
Il Dottor Živago
Borìs Pasternàk

Durante la lettura è impossibile separare il romanzo dal contesto storico più conosciuto. I personaggi sono dei rappresentanti di oggetti più [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Devi effettuare l'accesso per visualizzare le informazioni sulla tua libreria.

Accedi ora o registrati

Devi effettuare l'accesso per inserire questo libro nella tua libreria.

Accedi ora o registrati

Melissa P.

100 colpi di spazzola prima di andare a dormire

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (4)
Inserito il 02-09-2014 da aledem
Aggiornato il 02-09-2014 da aledem
Disponibile in 15 librerie
Inserito il 02-09-2014 da aledem
Aggiornato il 02-09-2014 da aledem
Disponibile in 15 librerie

Catania, Sicilia, sedici anni. Un diario, la scoperta di un mondo nuovo e diverso: il proprio corpo di adolescente, un viaggio, una ricerca. Il desiderio di afferrare quel sentimento che è l'amore, imprendibile, inafferrabile. L'illusione di trovarlo in molti letti, in molti corpi. L'ingenuità, la segretezza, il dolore, l'umiliazione. Sedici anni. Per Melissa tutto comincia con la sua prima volta: lì capisce (o si illude di capire) che gli uomini non desiderano gustare l'essenza, non sono in grado di amare prescindendo dal corpo. Per questo lo concede a chiunque lo chieda, per questo si dà speranzosa che qualcuno, guardandola negli occhi, si accorga della sua sete d'amore.

Devi effettuare l'accesso per inserire le tue informazioni sulla lettura di questo libro.

Accedi ora o registrati

Modifica date lettura

Inizio lettura

Fine lettura

Recensioni

sassa74

partiamo dal presupposto che non avevo alcuna curiosità di leggerlo; che trovavo morbosa - quando non pruriginosa - l'eccessiva curiosità e l'enorme chiacchiericcio intorno a questo "diario sessuale" di una ragazzina di sedici anni; che in generale non mi lascio convincere e coinvolgere dal polverone mediatico e dall'enorme pubblicità che tanti libri hanno avuto ed hanno continuamente (es. Gomorra di Saviano, Il codice da Vinci di Dan Brown, ecc...); che avendo più o meno saputo l'argomento del libro in questione, ed avendone visto il film con scarso interesse (ed avendolo trovato anzi un po' squallido) - ripeto - non mi sentivo affatto curiosa di leggerlo! poi ieri ho trovato una discreta quantità di e-book da scaricare gratis dai link pubblicati in un gruppo, qui su anobii, e tra questi e-book c'era pure questo famoso e "scandaloso" libro. Ho temporaneamente abbandonato la lettura di "Memoria delle mie puttane tristi" di Gabriel Garcìa Marquez, (e col senno di poi dico che non ne è affatto valsa la pena) per dedicarmi a questo curioso diario. Iniziato e finito in un pomeriggio. Sarò sincera: a parere mio - modestissimo - Melissa P. non sa scrivere! Trattandosi del suo diario – sempre che lo sia, dal momento che nutro seri dubbi, a riguardo – prima di darlo alle stampe avrebbe sicuramente potuto rimettere mano, soprattutto alla prima metà, e renderlo più leggibile! Nella seconda metà della narrazione invece, suppongo che l'autrice avesse già idea di pubblicarlo, perché le descrizioni aumentano, perché i tentativi di spingere il lettore a continuare sono più chiari, le scene cercano di sembrare più realistiche, si trovano anche tentativi di farle sembrare erotiche e di creare in chi legge un po’ di eccitazione (tentativi inutili, nel mio caso!), insomma: lo stile sembra un po’ "migliorato". Nel complesso l'autrice scrive in maniera semplice, banale, elementare... spesso cercando di sfoggiare più cultura di quella che ha, tirando fuori esempi, paragoni e frasi fatte pseudo-letterarie, tentando di mettere un po’ di poesia o sentimento in alcuni passi, pur senza riuscire a trasmettere alcuna emozione, alcun coinvolgimento, né tanto meno – come già accennavo – alcuna eccitazione. L’ho trovato un libro “amaro”, nel complesso. Non sono sicura di riuscire ad evitare di giudicare la storia, né l’autrice / protagonista (in quanto descritta come opera “autobiografica”, sebbene non ne sia particolarmente convinta: persino Manzoni – lungi da me ogni paragone tra Melissa P. e Manzoni! – disse di aver trovato il manoscritto dei Promessi sposi, e non di averlo scritto lui stesso!), perciò tenterò di considerare le vicende narrate sotto diversi punti di vista: se si tratta della storia vera di quest’adolescente che scopre il sesso nella maniera più sterile e meccanica e – oserei dire – innaturale, ancora non so se ammirarla perché alla sua tenera età ha scoperto come manipolare gli uomini, o compatirla perché non ha alcun rispetto di se stessa, nessuna dignità e si lascia usare come una squallida prostituta (se non peggio: almeno la prostituta ne ottiene un guadagno economico, e il più delle volte – purtroppo – non lo fa per piacere ma per necessità; lei, la protagonista / autrice, lo faceva per gioco, e poi per avere un qualche guadagno – e di tutto rispetto, grazie allo scalpore ed alla pubblicità, nonostante il libro sia stato a mio parere molto più che sopravvalutato – dicevo: lei, Melissa, per avere un qualche guadagno, ha dovuto scrivere e vendere la sua storia, la sua vita! Io, personalmente, non ne andrei fiera!), e a nulla valgono i suoi vani tentativi di trovare giustificazioni a se stessa sulle stesse pagine del libro: sembra che si arrampichi sugli specchi quando confida al suo diario che darà prima il suo corpo ad un uomo, e solo dopo il suo cuore, il suo amore, perché è questo che gli uomini – con un vago senso di disprezzo e di superiorità – si meritano, ecc… e poi scrivendo che si piace, che si ama… io non posso credere che si amasse quando tornava a casa a notte fonda, con il trucco sfatto, ed il corpo impregnato dall’odore di tanti uomini, dei quali, in alcuni casi, non sapeva neanche il nome! sembra semmai – e qui azzardo – un’ottima operazione condotta da questa sedicenne per giustificarsi e ri-abilitarsi agli occhi dell’opinione pubblica, opinione pubblica che dal suo ipocrita e bigotto moralismo (questo lo ammetto!) non può che averla giudicata una “poco di buono”, una “ragazza facile”, una “puttanella”… e non posso credere che a Catania voci di questo tipo non siano girate, così come non posso credere che non siano mai arrivate alla famiglia di Melissa! Perciò è probabile che avendo ormai creato di sé, fama di “puttanella”, dovesse o volesse far qualcosa per raccontare come sono andati i fatti, per dire alla città intera (al mondo intero, visto che pare che il libro sia stato venduto in tutto il mondo!) “sì, è vero, io l’ho fatto, mi sono comportata così… ma mi ci hanno trascinata, in quella vita! ed ora, finalmente, mi sono riabilitata, ho scoperto l'amore!” Se invece non si tratta della storia vera di questa sedicenne, è sicuramente ben costruita e circostanziata, ed in questo caso Melissa P. potrebbe aver fatto da “consulente” per quel che riguarda il contesto in cui la protagonista vive (la scuola, le abitudini, ecc…) ad un altro (sconosciuto) autore, ed aver pubblicato il libro a suo nome; oppure aver scritto essa stessa una storia (fin troppo) fantasiosa attingendo alle numerosissime fonti di cui dispongono oggi gli adolescenti, con le disponibilità e le libertà che internet concede, passandola poi per autobiografica. In entrambi i casi – sia che si tratti di una storia realmente vissuta, autobiografica, sia che si tratti di pura o semi-fantasiosa narrazione – trovo che la conclusione fosse alquanto banale e scontata, e che la si potesse intendere sin dalle prime pagine, evitandosi la descrizione di casolari abbandonati ed orge fantasiose e “spettacolari”. Apro una parentesi per una riflessione personale sul contenuto: la cosa certa è che a quindici, sedici, diciassette anni (o forse anche prima di quest’età), le ragazze scoprono di avere un forte potere, un forte ascendente sui loro coetanei, ma anche sui ragazzi un po’ più grandi: matura in loro, contemporaneamente al fisico, la consapevolezza di avere delle “armi” psicologiche e le sperimentano con malizia, usando il linguaggio del corpo, stuzzicandoli con gli sguardi, il trucco, l’abbigliamento, la voce, le parole dette e quelle lasciate intendere… i ragazzi, i maschi, dal canto loro, vengono visti e descritti semplicemente come delle creature senza cervello, guidate dal sesso e dal testosterone, dei poveri idioti che per un po’ di trasgressione e brivido del proibito farebbero qualunque cosa! Le famiglie in tutto questo sono assenti: Melissa racconta di tornare a casa a notte fonda, di marinare la scuola, di truccarsi e vestirsi quasi come una prostituta per uscire di casa senza che padre o madre battano ciglio! Ed i ragazzi di cui parla? Possibile che nessuno, proprio nessuno abiti con i proprio genitori? vivono tutti da soli o con coinquilini? Ce n’è solo uno, sposato, che vive con la moglie e la figlia, e che appena conosciuta Melissa, compra (addirittura compra!) per lei e per i loro incontri, un appartamento! Insomma: o la casa la vendevano a prezzo stracciato, oppure lui era abbastanza ricco, perché per comprare una casa, e poi arredarla, ecc… ci vuole un po’ di tempo ed una discreta possibilità economica! E com’è possibile che la comprasse senza che la moglie ne potesse sapere nulla? (comunione o separazione dei beni? e per i documenti? e i soldi? no, questa cosa proprio non mi convince!) mah… a me sembrano circostanze troppo comode, quelle descritte in questo libro, per sembrare realistiche o verosimili… ma a parte la storia di quest'uomo sposato, questo a parer mio è il vero contenuto del libro, ciò che avrebbe dovuto essere evidenziato ed analizzato: lo sbandamento adolescenziale, la mancanza di valori, la mancanza di dialogo con la famiglia, e non le orge da pseudo-porno, pseudo-erotico, pseudo-diario, pseudo-punto! Purtroppo – bravissimi gli editori a subodorare l'affare con gran fermento mediatico e pubblicitario intorno al "fenomeno" – le problematiche adolescenziali non vendono, ma il sesso sì! e per quando il libro sia stato scritto male, il marketing che c’è stato per pubblicizzarlo ne ha reso un best seller nonostante non si possa certo considerare un libro “di qualità”! Ultimo punto, in conclusione (prometto, finisce qui!) di questo lungo (fin troppo!) commento: sono d’accordo con l’autrice per essersi dissociata dal film che è stato tratto da questo libro!

Valuta la recensione

ElisaL

L'ho iniziato per curiosità, spinta dalle tantissime "recensioni" negative. Se ne leggono tante, che non vanno molto più in là di "scandaloso", "che schifo", "secondo me non è davvero lei la protagonista", "solo sesso per vendere". Non mi è sembrato affatto che l'autrice, seppur giovanissima, abbia voluto solo puntare sul sesso senza alcuno scopo. La situazione della protagonista è ben lungi dall'essere irreale. Forse non lo si sa o si finge di non saperlo, ma in Italia sono sempre di più le ragazzine che si buttano sul sesso in questo modo, e anche nella prostituzione con coetanei, solo per scansare la solitudine e trovare un po' di amore. Melissa è un'adolescente: età turbolenta, età della scoperta del proprio corpo, età della paurosa voglia di scoprire il corpo altrui, di scoprirsi attraverso gli altri. Ma soprattutto, età in cui si vuole essere amati. Il divario tra ragazzi e ragazze a volte è proprio come lo descrive l'autrice. Basta accendere la tv per rendersi conto che sempre più i ragazzini vedono le donne come involucri privi di luce, dagli occhi spenti come quelli delle bambole. Melissa dà voce alla vita di quegli occhi, che soffrono. Non sarà un capolavoro, ma tocca punti dolenti. La prosa è acerba, sicuramente, ma bisogna considerare che Melissa è un'adolescente. Melissa la protagonista, non l'autrice. Perché forse si dimentica che può esistere un divario tra autore e io fittizio. E poi, per favore, finiamola con la tiritera della mossa commerciale. Quale libro non lo è? Quale uscita non è appoggiata da una manovra pubblicitaria tale da gonfiare le vele delle vendite? Non prendiamoci in giro, molti degli autori idolatrati dai più sguazzano nella commercialità delle loro opere. Gli scrittori di professione vivono di diritti d'autore, come disse Calvino. E' ipocrita ritenere che pensino solo a creare opere per il piacere di innalzarsi a sommi poeti. Magari un po' più di attenzione alla pagina scritta, e non al già detto sul libro, non guasterebbe. A parte questo, il libro è scadente perché l'autrice è troppo frettolosa, soprattutto nel finale. Il problema che ha proposto non può essere liquidato solo un il binomio principessa-puttana, necessita di un approfondimento maggiore, o forse di un finale meno accelerato. Però credo che la Panarello abbia delle potenzialità come scrittrice, vorrei leggere qualcos'altro di suo.

Valuta la recensione

Ambra Evangelisti

Ho avuto subito l'impressione che sia un banale tentativo di riscrivere o copiare "Le eta' di Lulu'" con risultati scarsi.E' un libricino che leggi velocemente ma che ti lascia veramente poco...non capisco il gran clamore che ha avuto,forse perche' presumibilmente autobiografico?!?anche se sono un po' scettica...

Valuta la recensione

Iris

Melissa è una ragazza triste triste ed ha tanto tanto bisogno d'amore. Ma un giorno, un improvviso spasmo cerebrale smuove i suoi neuroni comatosi di adolescente depressa e le fa dono di una gagliarda, luminosa idea! Comincia a sbattersi tutti, in questo modo troverà presto il suo principe azzurro ed egli, che saprà vedere oltre la scopata occasionale con una ragazzina sconosciuta e versatile, l'amerà per sempre... Melì, piano con la spazzola, sotto i capelli c'è il cervello!!

Valuta la recensione

Editore: Fazi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 143

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8881124254

ISBN-13: 9788881124251

Data di pubblicazione: 2003

Devi effettuare l'accesso per tracciare questo libro.

Accedi ora o registrati


Chi lo ha letto

Nessun utente ha letto questo libro

Chi lo sta leggendo

Nessun utente sta leggendo questo libro

Devi effettuare l'accesso per visualizzare le informazioni sulla tua libreria.

Accedi ora o registrati

Devi effettuare l'accesso per inserire questo libro nella tua libreria.

Accedi ora o registrati

Melissa P.

100 colpi di spazzola prima di andare a dormire

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (4)
Inserito il 02-09-2014 da aledem
Aggiornato il 02-09-2014 da aledem
Disponibile in 15 librerie
Inserito il 02-09-2014 da aledem
Aggiornato il 02-09-2014 da aledem
Disponibile in 15 librerie

Catania, Sicilia, sedici anni. Un diario, la scoperta di un mondo nuovo e diverso: il proprio corpo di adolescente, un viaggio, una ricerca. Il desiderio di afferrare quel sentimento che è l'amore, imprendibile, inafferrabile. L'illusione di trovarlo in molti letti, in molti corpi. L'ingenuità, la segretezza, il dolore, l'umiliazione. Sedici anni. Per Melissa tutto comincia con la sua prima volta: lì capisce (o si illude di capire) che gli uomini non desiderano gustare l'essenza, non sono in grado di amare prescindendo dal corpo. Per questo lo concede a chiunque lo chieda, per questo si dà speranzosa che qualcuno, guardandola negli occhi, si accorga della sua sete d'amore.

Devi effettuare l'accesso per inserire le tue informazioni sulla lettura di questo libro.

Accedi ora o registrati

Modifica date lettura

Inizio lettura

Fine lettura

Recensioni

sassa74

partiamo dal presupposto che non avevo alcuna curiosità di leggerlo; che trovavo morbosa - quando non pruriginosa - l'eccessiva curiosità e l'enorme chiacchiericcio intorno a questo "diario sessuale" di una ragazzina di sedici anni; che in generale non mi lascio convincere e coinvolgere dal polverone mediatico e dall'enorme pubblicità che tanti libri hanno avuto ed hanno continuamente (es. Gomorra di Saviano, Il codice da Vinci di Dan Brown, ecc...); che avendo più o meno saputo l'argomento del libro in questione, ed avendone visto il film con scarso interesse (ed avendolo trovato anzi un po' squallido) - ripeto - non mi sentivo affatto curiosa di leggerlo! poi ieri ho trovato una discreta quantità di e-book da scaricare gratis dai link pubblicati in un gruppo, qui su anobii, e tra questi e-book c'era pure questo famoso e "scandaloso" libro. Ho temporaneamente abbandonato la lettura di "Memoria delle mie puttane tristi" di Gabriel Garcìa Marquez, (e col senno di poi dico che non ne è affatto valsa la pena) per dedicarmi a questo curioso diario. Iniziato e finito in un pomeriggio. Sarò sincera: a parere mio - modestissimo - Melissa P. non sa scrivere! Trattandosi del suo diario – sempre che lo sia, dal momento che nutro seri dubbi, a riguardo – prima di darlo alle stampe avrebbe sicuramente potuto rimettere mano, soprattutto alla prima metà, e renderlo più leggibile! Nella seconda metà della narrazione invece, suppongo che l'autrice avesse già idea di pubblicarlo, perché le descrizioni aumentano, perché i tentativi di spingere il lettore a continuare sono più chiari, le scene cercano di sembrare più realistiche, si trovano anche tentativi di farle sembrare erotiche e di creare in chi legge un po’ di eccitazione (tentativi inutili, nel mio caso!), insomma: lo stile sembra un po’ "migliorato". Nel complesso l'autrice scrive in maniera semplice, banale, elementare... spesso cercando di sfoggiare più cultura di quella che ha, tirando fuori esempi, paragoni e frasi fatte pseudo-letterarie, tentando di mettere un po’ di poesia o sentimento in alcuni passi, pur senza riuscire a trasmettere alcuna emozione, alcun coinvolgimento, né tanto meno – come già accennavo – alcuna eccitazione. L’ho trovato un libro “amaro”, nel complesso. Non sono sicura di riuscire ad evitare di giudicare la storia, né l’autrice / protagonista (in quanto descritta come opera “autobiografica”, sebbene non ne sia particolarmente convinta: persino Manzoni – lungi da me ogni paragone tra Melissa P. e Manzoni! – disse di aver trovato il manoscritto dei Promessi sposi, e non di averlo scritto lui stesso!), perciò tenterò di considerare le vicende narrate sotto diversi punti di vista: se si tratta della storia vera di quest’adolescente che scopre il sesso nella maniera più sterile e meccanica e – oserei dire – innaturale, ancora non so se ammirarla perché alla sua tenera età ha scoperto come manipolare gli uomini, o compatirla perché non ha alcun rispetto di se stessa, nessuna dignità e si lascia usare come una squallida prostituta (se non peggio: almeno la prostituta ne ottiene un guadagno economico, e il più delle volte – purtroppo – non lo fa per piacere ma per necessità; lei, la protagonista / autrice, lo faceva per gioco, e poi per avere un qualche guadagno – e di tutto rispetto, grazie allo scalpore ed alla pubblicità, nonostante il libro sia stato a mio parere molto più che sopravvalutato – dicevo: lei, Melissa, per avere un qualche guadagno, ha dovuto scrivere e vendere la sua storia, la sua vita! Io, personalmente, non ne andrei fiera!), e a nulla valgono i suoi vani tentativi di trovare giustificazioni a se stessa sulle stesse pagine del libro: sembra che si arrampichi sugli specchi quando confida al suo diario che darà prima il suo corpo ad un uomo, e solo dopo il suo cuore, il suo amore, perché è questo che gli uomini – con un vago senso di disprezzo e di superiorità – si meritano, ecc… e poi scrivendo che si piace, che si ama… io non posso credere che si amasse quando tornava a casa a notte fonda, con il trucco sfatto, ed il corpo impregnato dall’odore di tanti uomini, dei quali, in alcuni casi, non sapeva neanche il nome! sembra semmai – e qui azzardo – un’ottima operazione condotta da questa sedicenne per giustificarsi e ri-abilitarsi agli occhi dell’opinione pubblica, opinione pubblica che dal suo ipocrita e bigotto moralismo (questo lo ammetto!) non può che averla giudicata una “poco di buono”, una “ragazza facile”, una “puttanella”… e non posso credere che a Catania voci di questo tipo non siano girate, così come non posso credere che non siano mai arrivate alla famiglia di Melissa! Perciò è probabile che avendo ormai creato di sé, fama di “puttanella”, dovesse o volesse far qualcosa per raccontare come sono andati i fatti, per dire alla città intera (al mondo intero, visto che pare che il libro sia stato venduto in tutto il mondo!) “sì, è vero, io l’ho fatto, mi sono comportata così… ma mi ci hanno trascinata, in quella vita! ed ora, finalmente, mi sono riabilitata, ho scoperto l'amore!” Se invece non si tratta della storia vera di questa sedicenne, è sicuramente ben costruita e circostanziata, ed in questo caso Melissa P. potrebbe aver fatto da “consulente” per quel che riguarda il contesto in cui la protagonista vive (la scuola, le abitudini, ecc…) ad un altro (sconosciuto) autore, ed aver pubblicato il libro a suo nome; oppure aver scritto essa stessa una storia (fin troppo) fantasiosa attingendo alle numerosissime fonti di cui dispongono oggi gli adolescenti, con le disponibilità e le libertà che internet concede, passandola poi per autobiografica. In entrambi i casi – sia che si tratti di una storia realmente vissuta, autobiografica, sia che si tratti di pura o semi-fantasiosa narrazione – trovo che la conclusione fosse alquanto banale e scontata, e che la si potesse intendere sin dalle prime pagine, evitandosi la descrizione di casolari abbandonati ed orge fantasiose e “spettacolari”. Apro una parentesi per una riflessione personale sul contenuto: la cosa certa è che a quindici, sedici, diciassette anni (o forse anche prima di quest’età), le ragazze scoprono di avere un forte potere, un forte ascendente sui loro coetanei, ma anche sui ragazzi un po’ più grandi: matura in loro, contemporaneamente al fisico, la consapevolezza di avere delle “armi” psicologiche e le sperimentano con malizia, usando il linguaggio del corpo, stuzzicandoli con gli sguardi, il trucco, l’abbigliamento, la voce, le parole dette e quelle lasciate intendere… i ragazzi, i maschi, dal canto loro, vengono visti e descritti semplicemente come delle creature senza cervello, guidate dal sesso e dal testosterone, dei poveri idioti che per un po’ di trasgressione e brivido del proibito farebbero qualunque cosa! Le famiglie in tutto questo sono assenti: Melissa racconta di tornare a casa a notte fonda, di marinare la scuola, di truccarsi e vestirsi quasi come una prostituta per uscire di casa senza che padre o madre battano ciglio! Ed i ragazzi di cui parla? Possibile che nessuno, proprio nessuno abiti con i proprio genitori? vivono tutti da soli o con coinquilini? Ce n’è solo uno, sposato, che vive con la moglie e la figlia, e che appena conosciuta Melissa, compra (addirittura compra!) per lei e per i loro incontri, un appartamento! Insomma: o la casa la vendevano a prezzo stracciato, oppure lui era abbastanza ricco, perché per comprare una casa, e poi arredarla, ecc… ci vuole un po’ di tempo ed una discreta possibilità economica! E com’è possibile che la comprasse senza che la moglie ne potesse sapere nulla? (comunione o separazione dei beni? e per i documenti? e i soldi? no, questa cosa proprio non mi convince!) mah… a me sembrano circostanze troppo comode, quelle descritte in questo libro, per sembrare realistiche o verosimili… ma a parte la storia di quest'uomo sposato, questo a parer mio è il vero contenuto del libro, ciò che avrebbe dovuto essere evidenziato ed analizzato: lo sbandamento adolescenziale, la mancanza di valori, la mancanza di dialogo con la famiglia, e non le orge da pseudo-porno, pseudo-erotico, pseudo-diario, pseudo-punto! Purtroppo – bravissimi gli editori a subodorare l'affare con gran fermento mediatico e pubblicitario intorno al "fenomeno" – le problematiche adolescenziali non vendono, ma il sesso sì! e per quando il libro sia stato scritto male, il marketing che c’è stato per pubblicizzarlo ne ha reso un best seller nonostante non si possa certo considerare un libro “di qualità”! Ultimo punto, in conclusione (prometto, finisce qui!) di questo lungo (fin troppo!) commento: sono d’accordo con l’autrice per essersi dissociata dal film che è stato tratto da questo libro!

Valuta la recensione

ElisaL

L'ho iniziato per curiosità, spinta dalle tantissime "recensioni" negative. Se ne leggono tante, che non vanno molto più in là di "scandaloso", "che schifo", "secondo me non è davvero lei la protagonista", "solo sesso per vendere". Non mi è sembrato affatto che l'autrice, seppur giovanissima, abbia voluto solo puntare sul sesso senza alcuno scopo. La situazione della protagonista è ben lungi dall'essere irreale. Forse non lo si sa o si finge di non saperlo, ma in Italia sono sempre di più le ragazzine che si buttano sul sesso in questo modo, e anche nella prostituzione con coetanei, solo per scansare la solitudine e trovare un po' di amore. Melissa è un'adolescente: età turbolenta, età della scoperta del proprio corpo, età della paurosa voglia di scoprire il corpo altrui, di scoprirsi attraverso gli altri. Ma soprattutto, età in cui si vuole essere amati. Il divario tra ragazzi e ragazze a volte è proprio come lo descrive l'autrice. Basta accendere la tv per rendersi conto che sempre più i ragazzini vedono le donne come involucri privi di luce, dagli occhi spenti come quelli delle bambole. Melissa dà voce alla vita di quegli occhi, che soffrono. Non sarà un capolavoro, ma tocca punti dolenti. La prosa è acerba, sicuramente, ma bisogna considerare che Melissa è un'adolescente. Melissa la protagonista, non l'autrice. Perché forse si dimentica che può esistere un divario tra autore e io fittizio. E poi, per favore, finiamola con la tiritera della mossa commerciale. Quale libro non lo è? Quale uscita non è appoggiata da una manovra pubblicitaria tale da gonfiare le vele delle vendite? Non prendiamoci in giro, molti degli autori idolatrati dai più sguazzano nella commercialità delle loro opere. Gli scrittori di professione vivono di diritti d'autore, come disse Calvino. E' ipocrita ritenere che pensino solo a creare opere per il piacere di innalzarsi a sommi poeti. Magari un po' più di attenzione alla pagina scritta, e non al già detto sul libro, non guasterebbe. A parte questo, il libro è scadente perché l'autrice è troppo frettolosa, soprattutto nel finale. Il problema che ha proposto non può essere liquidato solo un il binomio principessa-puttana, necessita di un approfondimento maggiore, o forse di un finale meno accelerato. Però credo che la Panarello abbia delle potenzialità come scrittrice, vorrei leggere qualcos'altro di suo.

Valuta la recensione

Ambra Evangelisti

Ho avuto subito l'impressione che sia un banale tentativo di riscrivere o copiare "Le eta' di Lulu'" con risultati scarsi.E' un libricino che leggi velocemente ma che ti lascia veramente poco...non capisco il gran clamore che ha avuto,forse perche' presumibilmente autobiografico?!?anche se sono un po' scettica...

Valuta la recensione

Iris

Melissa è una ragazza triste triste ed ha tanto tanto bisogno d'amore. Ma un giorno, un improvviso spasmo cerebrale smuove i suoi neuroni comatosi di adolescente depressa e le fa dono di una gagliarda, luminosa idea! Comincia a sbattersi tutti, in questo modo troverà presto il suo principe azzurro ed egli, che saprà vedere oltre la scopata occasionale con una ragazzina sconosciuta e versatile, l'amerà per sempre... Melì, piano con la spazzola, sotto i capelli c'è il cervello!!

Valuta la recensione

Éntula, il festival letterario diffuso CON la Sardegna

Mens Sana, festival di letteratura sportiva

Liquida, festival di letteratura giornalistica