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Silvia Bencivelli

Le mie amiche streghe

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Inserito il 08-12-2020 da
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Alice ha quasi quarant'anni, non beve caffè, ha paura dei gabbiani, cura la gastrite con le banane, e sul mondo si concede di avere piú domande che risposte. Capire le cose difficili è la sua passione, e dopo che le ha capite ha il dono di saperle spiegare agli altri. Tecnicamente è un medico, in realtà fa la giornalista scientifica, è rigorosa fino all'impossibile, adora gli aperitivi e ha le stesse amiche dalle elementari. Amiche che la considerano una clamorosa rompiscatole. Perché Alice ultimamente le ascolta parlare e non le riconosce piú. Erano lucide e ragionevoli, adesso credono alle pozioni miracolose, alle terapie alternative, ai magici benefici del cetriolo e agli spaventosi malefici di generiche multinazionali del male. Ma forse sono i suoi occhi testardi a voler negare il potere inesauribile dell'irrazionalità.

Alice detesta le cose semplici, soprattutto se sono anche sbagliate. Fa la giornalista scientifica, perciò il mondo è abituata a interrogarlo e poi a raccontarlo. Anche alle sue amiche, che intrattiene per ore con le sue storie bislacche di scienziati. D'un tratto però le sue amiche sono diventate tutte streghe. Cioè, sono ancora le stesse di sempre, eppure sono diventate incomprensibili. Credono alle pozioni magiche, ai piani astrali, ai complotti, ai rimedi della medicina non ufficiale. Valeria, per esempio, spera di far girare il feto podalico che ha in grembo facendo le capriole in acqua. Vuole evitare il cesareo a tutti i costi perché ha letto su internet che non è il modo migliore per iniziare il rapporto con suo figlio. E dire che la nonna di Alice, ai suoi tempi, un parto podalico se l'è fatto per via naturale aiutata solo da una bottiglia di brandy, e a distanza di settant'anni non è affatto certa che sia stato un bel modo per iniziare alcunché. E poi c'è Lucia, fissata con l'alimentazione sana e i prodotti bio. E Arianna, medico anestesista, che si scopre fautrice dell'omeopatia. E ancora quella che non vuole vaccinare i figli, quella che segue l'ultima dieta del momento, quella che legge il futuro negli oroscopi. Alice si arrabbia, cerca di farle ragionare, e a volte pontifica, perché sembra incapace di vedere anche lei una semplice realtà, cioè che le emozioni possono tradire. Un romanzo d'esordio brillante e originale sulle nostre superstizioni ma soprattutto sulle nostre fragilità, che ha il coraggio di affrontare ironicamente temi molto dibattuti conquistandoci con la voce irresistibile della sua autrice.

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Editore: Giulio Einaudi Editore

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 184

Formato: BOOK

ISBN-10: 8858425391

ISBN-13: 9788858425398

Data di pubblicazione: 2017

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Alice ha quasi quarant'anni, non beve caffè, ha paura dei gabbiani, cura la gastrite con le banane, e sul mondo si concede di avere piú domande che risposte. Capire le cose difficili è la sua passione, e dopo che le ha capite ha il dono di saperle spiegare agli altri. Tecnicamente è un medico, in realtà fa la giornalista scientifica, è rigorosa fino all'impossibile, adora gli aperitivi e ha le stesse amiche dalle elementari. Amiche che la considerano una clamorosa rompiscatole. Perché Alice ultimamente le ascolta parlare e non le riconosce piú. Erano lucide e ragionevoli, adesso credono alle pozioni miracolose, alle terapie alternative, ai magici benefici del cetriolo e agli spaventosi malefici di generiche multinazionali del male. Ma forse sono i suoi occhi testardi a voler negare il potere inesauribile dell'irrazionalità.

Alice detesta le cose semplici, soprattutto se sono anche sbagliate. Fa la giornalista scientifica, perciò il mondo è abituata a interrogarlo e poi a raccontarlo. Anche alle sue amiche, che intrattiene per ore con le sue storie bislacche di scienziati. D'un tratto però le sue amiche sono diventate tutte streghe. Cioè, sono ancora le stesse di sempre, eppure sono diventate incomprensibili. Credono alle pozioni magiche, ai piani astrali, ai complotti, ai rimedi della medicina non ufficiale. Valeria, per esempio, spera di far girare il feto podalico che ha in grembo facendo le capriole in acqua. Vuole evitare il cesareo a tutti i costi perché ha letto su internet che non è il modo migliore per iniziare il rapporto con suo figlio. E dire che la nonna di Alice, ai suoi tempi, un parto podalico se l'è fatto per via naturale aiutata solo da una bottiglia di brandy, e a distanza di settant'anni non è affatto certa che sia stato un bel modo per iniziare alcunché. E poi c'è Lucia, fissata con l'alimentazione sana e i prodotti bio. E Arianna, medico anestesista, che si scopre fautrice dell'omeopatia. E ancora quella che non vuole vaccinare i figli, quella che segue l'ultima dieta del momento, quella che legge il futuro negli oroscopi. Alice si arrabbia, cerca di farle ragionare, e a volte pontifica, perché sembra incapace di vedere anche lei una semplice realtà, cioè che le emozioni possono tradire. Un romanzo d'esordio brillante e originale sulle nostre superstizioni ma soprattutto sulle nostre fragilità, che ha il coraggio di affrontare ironicamente temi molto dibattuti conquistandoci con la voce irresistibile della sua autrice.

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