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Gabriel Garcia Marquez

Memoria delle mie puttane tristi

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (2)
Inserito il 14-06-2013 da Lina
Aggiornato il 14-06-2013 da Lina
Disponibile in 11 librerie
Inserito il 14-06-2013 da Lina
Aggiornato il 14-06-2013 da Lina
Disponibile in 11 librerie

"L'anno dei miei novant'anni decisi di regalarmi una notte di amore folle con un'adolescente vergine". Comincia così il nuovo romanzo di Gabriel Garcia Márquez, il libro con cui il premio Nobel colombiano torna dopo dieci anni alla narrativa. A raccontare è la voce dell'anziano protagonista, un giornalista eccentrico e solitario, che accanto a un'adolescente scopre il piacere inverosimile di contemplare il corpo nudo di una donna che dorme "senza le urgenze del desiderio o gli intralci del pudore". Scopre forse per la prima volta l'amore, quello che non ha mai cercato in tutte le donne che ha incontrato e conosciuto, trovando "l'inizio di una nuova vita a un'età in cui la maggior parte dei mortali è già morta".

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Recensioni

Caterina Atzori

Libro molto bello. Solito stile travolgente di Marquez. E' un libro che fa pensare molto sull'amore. Come sempre Marqeuz ti fa vivere sia i sentimenti dei protagonisti che lo scenario nella loro totalita'.

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sassa74

Non è affatto facile scrivere qualcosa su Garcìa Marquez, anche se il Garcìa Marquez di “Memoria delle mie puttane tristi” può essere considerato “meno brillante” dell'autore di "Cent'anni di solitudine", "Cronaca di una morte annunciata", "L'amore ai tempi del colera", ecc... Questa piccola opera, a dispetto dell’aggressività del titolo, parla d’amore. E lo fa in maniera dolce, quasi sussurrata. Un giornalista novantenne che non vuole arrendersi alla sua età anagrafica, e neanche al mutare dei tempi, dei costumi e delle mode, che non ha mai avuto in vita sua una donna senza pagarla, che vive solo, fiero della sua solitudine e della sua indipendenza, si ritrova a fare i conti per la prima volta con l’amore. Si innamora di una ragazzina, appena adolescente, la cui verginità è il regalo che lui decide di farsi per festeggiare degnamente il suo novantesimo compleanno. Ma la purezza della fanciulla, della quale ignora il nome, il colore degli occhi, il suono della voce, dal momento che è sempre addormentata quando lui va a trovarla al bordello dove hanno appuntamento, lo spingono a sentirsene responsabile in qualche modo. La coccola e la vizia a lungo, senza mai scambiare alcuna parola con lei. La sente entrare nel suo cuore e nella sua vita scoprendosi a cambiare abitudini ormai radicate nella sua natura per amor suo. Scopre la tenerezza, la voglia di coprirla di attenzioni e di coccolarla, e poi l’apprensione quando teme di averla persa, e la pazza furia della gelosia quando teme che sia diventata realmente una donna di poco valore. Scopre per la prima volta di essere capace di pensare ad un'altra persona che non sia se stesso. Tra le righe di questa storia che scorre sul limite della pedofilia, con l’abile maestria che caratterizza lo stile dell’autore si celebra la scoperta dell’amore vero, puro, che supera le differenze convenzionali come l’età e lo status sociale.

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Editore: Arnoldo Mondadori

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 141

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8804544759

ISBN-13: 9788804544753

Data di pubblicazione: 2005

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"L'anno dei miei novant'anni decisi di regalarmi una notte di amore folle con un'adolescente vergine". Comincia così il nuovo romanzo di Gabriel Garcia Márquez, il libro con cui il premio Nobel colombiano torna dopo dieci anni alla narrativa. A raccontare è la voce dell'anziano protagonista, un giornalista eccentrico e solitario, che accanto a un'adolescente scopre il piacere inverosimile di contemplare il corpo nudo di una donna che dorme "senza le urgenze del desiderio o gli intralci del pudore". Scopre forse per la prima volta l'amore, quello che non ha mai cercato in tutte le donne che ha incontrato e conosciuto, trovando "l'inizio di una nuova vita a un'età in cui la maggior parte dei mortali è già morta".

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Caterina Atzori

Libro molto bello. Solito stile travolgente di Marquez. E' un libro che fa pensare molto sull'amore. Come sempre Marqeuz ti fa vivere sia i sentimenti dei protagonisti che lo scenario nella loro totalita'.

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Non è affatto facile scrivere qualcosa su Garcìa Marquez, anche se il Garcìa Marquez di “Memoria delle mie puttane tristi” può essere considerato “meno brillante” dell'autore di "Cent'anni di solitudine", "Cronaca di una morte annunciata", "L'amore ai tempi del colera", ecc... Questa piccola opera, a dispetto dell’aggressività del titolo, parla d’amore. E lo fa in maniera dolce, quasi sussurrata. Un giornalista novantenne che non vuole arrendersi alla sua età anagrafica, e neanche al mutare dei tempi, dei costumi e delle mode, che non ha mai avuto in vita sua una donna senza pagarla, che vive solo, fiero della sua solitudine e della sua indipendenza, si ritrova a fare i conti per la prima volta con l’amore. Si innamora di una ragazzina, appena adolescente, la cui verginità è il regalo che lui decide di farsi per festeggiare degnamente il suo novantesimo compleanno. Ma la purezza della fanciulla, della quale ignora il nome, il colore degli occhi, il suono della voce, dal momento che è sempre addormentata quando lui va a trovarla al bordello dove hanno appuntamento, lo spingono a sentirsene responsabile in qualche modo. La coccola e la vizia a lungo, senza mai scambiare alcuna parola con lei. La sente entrare nel suo cuore e nella sua vita scoprendosi a cambiare abitudini ormai radicate nella sua natura per amor suo. Scopre la tenerezza, la voglia di coprirla di attenzioni e di coccolarla, e poi l’apprensione quando teme di averla persa, e la pazza furia della gelosia quando teme che sia diventata realmente una donna di poco valore. Scopre per la prima volta di essere capace di pensare ad un'altra persona che non sia se stesso. Tra le righe di questa storia che scorre sul limite della pedofilia, con l’abile maestria che caratterizza lo stile dell’autore si celebra la scoperta dell’amore vero, puro, che supera le differenze convenzionali come l’età e lo status sociale.

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