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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Franco Faggiani

Non esistono posti lontani

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Recensioni (0)
Inserito il 17-03-2021 da
Disponibile in 0 librerie
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Un viaggio a due attraverso l’Italia, intrapreso nel periodo più cruento della guerra, e la nascita di un’amicizia speciale.

Roma, aprile del 1944. L’archeologo Filippo Cavalcanti è incaricato dal Ministero di recarsi a Bressanone per controllare gli imballaggi di un carico di opere d’arte destinate alla Germania. Arrivato sul luogo, l’ormai anziano professore conosce Quintino, un intraprendente ragazzo ischitano spedito al confino in Alto Adige. Vista la situazione incerta in cui versa il Paese e il pericolo che minaccia entrambi, i due decidono di scappare insieme per riportare le opere d’arte a Roma. In un avventuroso viaggio da nord a sud, i due uomini, dalla personalità molto diversa, e nonostante la distanza sociale che li separa, avranno modo di conoscersi da vicino e veder crescere pian piano la stima reciproca. Grazie alle capacità pratiche di Quintino e alla saggezza di Cavalcanti, riusciranno a superare indenni diversi ostacoli ma vivranno anche momenti difficili incontrando sulla strada partigiani, fascisti e nazisti, come pure contadini, monaci e gente comune, disposti ad aiutarli nell’impresa. Giunti finalmente a Roma, che nel frattempo è stata liberata, si rendono conto che i pericoli non sono finiti e decidono così di proseguire il viaggio per mettere in salvo il prezioso carico tra imprevisti e nuove avventure.
Paesaggi insoliti, valli fiorite e boschi, risvegliati dall’arrivo di una strana primavera, fanno da sfondo a questa vicenda delicata e toccante, una storia appassionante sul valore dell’amicizia con cui l’autore, ancora una volta, riesce a commuovere ed emozionare.

«Franco Faggiani diffonde serenità e bellezza e ci fa recuperare la voglia di immergerci nella contemplazione della natura e dell’arte».
Luca Mercalli


Su La manutenzione dei sensi hanno scritto:

«La manutenzione dei sensi è il racconto di come cresce il sentimento paterno in un ambiente autentico come quello montano. Il male di vivere, oggi, si cura ad alta quota e la fuga dalla città spesso diventa una salvezza».
Zita Dazzi, «Robinson – la Repubblica»


«Romanzo verissimo, che intreccia amori, progetti e sogni, e che pretende di essere letto».
«Gioia»


Su Il guardiano della collina dei ciliegi hanno scritto:

«Una vicenda epica, solo in parte di fantasia. Un romanzo delicato e profondo con riflessioni che coinvolgono i grandi temi dell’esistenza».
Luigi Ripamonti, «Corriere della Sera»


«Il libro di Franco Faggiani ha il dono – rarissimo – di essere letto e subito amato come un poema sulle imprevedibili pieghe del destino».
Sergio Pent, «TTL – La Stampa»


«Il libro è l’invito a un esercizio spirituale, alla corsa come forma di preghiera, a una mistica della natura».
Filippo La Porta, «Robinson – la Repubblica»

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Editore: Fazi Editore

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 288

Formato: BOOK

ISBN-10: 8893257904

ISBN-13: 9788893257909

Data di pubblicazione: 2020

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Un viaggio a due attraverso l’Italia, intrapreso nel periodo più cruento della guerra, e la nascita di un’amicizia speciale.

Roma, aprile del 1944. L’archeologo Filippo Cavalcanti è incaricato dal Ministero di recarsi a Bressanone per controllare gli imballaggi di un carico di opere d’arte destinate alla Germania. Arrivato sul luogo, l’ormai anziano professore conosce Quintino, un intraprendente ragazzo ischitano spedito al confino in Alto Adige. Vista la situazione incerta in cui versa il Paese e il pericolo che minaccia entrambi, i due decidono di scappare insieme per riportare le opere d’arte a Roma. In un avventuroso viaggio da nord a sud, i due uomini, dalla personalità molto diversa, e nonostante la distanza sociale che li separa, avranno modo di conoscersi da vicino e veder crescere pian piano la stima reciproca. Grazie alle capacità pratiche di Quintino e alla saggezza di Cavalcanti, riusciranno a superare indenni diversi ostacoli ma vivranno anche momenti difficili incontrando sulla strada partigiani, fascisti e nazisti, come pure contadini, monaci e gente comune, disposti ad aiutarli nell’impresa. Giunti finalmente a Roma, che nel frattempo è stata liberata, si rendono conto che i pericoli non sono finiti e decidono così di proseguire il viaggio per mettere in salvo il prezioso carico tra imprevisti e nuove avventure.
Paesaggi insoliti, valli fiorite e boschi, risvegliati dall’arrivo di una strana primavera, fanno da sfondo a questa vicenda delicata e toccante, una storia appassionante sul valore dell’amicizia con cui l’autore, ancora una volta, riesce a commuovere ed emozionare.

«Franco Faggiani diffonde serenità e bellezza e ci fa recuperare la voglia di immergerci nella contemplazione della natura e dell’arte».
Luca Mercalli


Su La manutenzione dei sensi hanno scritto:

«La manutenzione dei sensi è il racconto di come cresce il sentimento paterno in un ambiente autentico come quello montano. Il male di vivere, oggi, si cura ad alta quota e la fuga dalla città spesso diventa una salvezza».
Zita Dazzi, «Robinson – la Repubblica»


«Romanzo verissimo, che intreccia amori, progetti e sogni, e che pretende di essere letto».
«Gioia»


Su Il guardiano della collina dei ciliegi hanno scritto:

«Una vicenda epica, solo in parte di fantasia. Un romanzo delicato e profondo con riflessioni che coinvolgono i grandi temi dell’esistenza».
Luigi Ripamonti, «Corriere della Sera»


«Il libro di Franco Faggiani ha il dono – rarissimo – di essere letto e subito amato come un poema sulle imprevedibili pieghe del destino».
Sergio Pent, «TTL – La Stampa»


«Il libro è l’invito a un esercizio spirituale, alla corsa come forma di preghiera, a una mistica della natura».
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