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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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James Graham Ballard

Città di concentramento

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Inserito il 17-03-2021 da
Disponibile in 0 librerie
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“Franz è giovane. Franz studia fisica. Ma, prima di qualsiasi altra cosa, Franz vuole capire. Per quale motivo la città in cui vive – in tutti vivono – è solamente la “città”? Nessun nome assegnato, nessuno stato definito, nessun continente precisato, la “città” sembra conglobare, in realtà concentrare, l’intero universo conosciuto. Certo, nella città tutto funziona proprio al meglio: ottima ripartizione degli spazi, lunghi viali rettilinei che sembrano non avere né inizio né fine, palazzi che si ergono a sfidare il più alto dei cieli. Ben pochi degli abitanti sono ansiosi di capire se, superati i limiti della città, c’è qualcosa d’altro. Solo che... Dove si trovano, questi limiti? Com’è fatto il mondo esterno? O addirittura, ed è questa la domanda assoluta che Franz si pone, un mondo esterno esiste? La risposta non può che trovarsi alla stazione terminale della principale linea metropolitana della città. Per cui Franz inizia il suo viaggio di scoperta e di conoscenza, un viaggio forse anche più epocale di quelli di Cristoforo Colombo e di Ferdinando Magellano. Strano, però, quanto più Franz si allontana dai quartieri assegnati, tanto più la città appare sempre identica a se stessa, ogni luogo sostanzialmente indistinguibile da ogni altro luogo. D’accordo l’isotropia urbanistica estrema ma, a un certo punto, quel treno dovrà arrivare alla stazione terminale. Una stazione terminale dovrà pur esistere, giusto? Giusto..? Dal genio assoluto di J.G. Ballard, il magistrale, fondamentale autore che ha letteralmente profetizzato ogni singola distorsione del mondo non solo contemporaneo ma anche futuro e futuribile, Città di concentramento s’impone come un apologo distopico tra i più alienanti e inquietanti mai concepiti.” (Alan D. Altieri) Tratto da “Tutti i racconti. Volume I”, pubblicato da Feltrinelli. Numero di caratteri: 39.593

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Editore: Feltrinelli Editore

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 29

Formato: BOOK

ISBN-10: 8858854454

ISBN-13: 9788858854457

Data di pubblicazione: 2015

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“Franz è giovane. Franz studia fisica. Ma, prima di qualsiasi altra cosa, Franz vuole capire. Per quale motivo la città in cui vive – in tutti vivono – è solamente la “città”? Nessun nome assegnato, nessuno stato definito, nessun continente precisato, la “città” sembra conglobare, in realtà concentrare, l’intero universo conosciuto. Certo, nella città tutto funziona proprio al meglio: ottima ripartizione degli spazi, lunghi viali rettilinei che sembrano non avere né inizio né fine, palazzi che si ergono a sfidare il più alto dei cieli. Ben pochi degli abitanti sono ansiosi di capire se, superati i limiti della città, c’è qualcosa d’altro. Solo che... Dove si trovano, questi limiti? Com’è fatto il mondo esterno? O addirittura, ed è questa la domanda assoluta che Franz si pone, un mondo esterno esiste? La risposta non può che trovarsi alla stazione terminale della principale linea metropolitana della città. Per cui Franz inizia il suo viaggio di scoperta e di conoscenza, un viaggio forse anche più epocale di quelli di Cristoforo Colombo e di Ferdinando Magellano. Strano, però, quanto più Franz si allontana dai quartieri assegnati, tanto più la città appare sempre identica a se stessa, ogni luogo sostanzialmente indistinguibile da ogni altro luogo. D’accordo l’isotropia urbanistica estrema ma, a un certo punto, quel treno dovrà arrivare alla stazione terminale. Una stazione terminale dovrà pur esistere, giusto? Giusto..? Dal genio assoluto di J.G. Ballard, il magistrale, fondamentale autore che ha letteralmente profetizzato ogni singola distorsione del mondo non solo contemporaneo ma anche futuro e futuribile, Città di concentramento s’impone come un apologo distopico tra i più alienanti e inquietanti mai concepiti.” (Alan D. Altieri) Tratto da “Tutti i racconti. Volume I”, pubblicato da Feltrinelli. Numero di caratteri: 39.593

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