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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Alexandre Dumas (padre)

Il conte di Montecristo

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 10-05-2017 da Roberto
Aggiornato il 10-05-2017 da Roberto
Disponibile in 6 librerie
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Aggiornato il 10-05-2017 da Roberto
Disponibile in 6 librerie

The Count of Monte Cristo - a bestseller since its initial publication - is the story of a daring prison break, a tale of betrayal and redemption, and a swashbuckling romance.

Dashing young Edmond Dantès has everything. He is engaged to a beautiful woman, is about to become the captain of a ship, and is well liked by almost everyone. But his perfect life is shattered when he is falsely accused of treason by a jealous rival and thrown into a dark prison cell for fourteen years.

To avenge himself against his enemies, Dantès masquerades as a refined nobleman, the mysterious and wealthy Count of Monte Cristo. As Dumas writes, "Everything about the Count seemed to have its meaning and value, for the habit of profitable thinking had given an incomparable ease and firmness to his features, to the expression on his face, and to his slightest gesture."

Written in Dumas's oft-imitated style of adventure and suspense and filled with vivid details of post-Nepoleonic France, The Count of Monte Cristo continues to dazzle readers with its thrilling and memorable scenes, including Dantès's miraculous escape from the dreadful Chateau d'If, his amazing discovery of a vast hidden treasure, and his transformation into a man whose astonishing thirst for vengeance is as cruel as it is just.

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Recensioni

Lilaym

Il primo aggettivo che sovviene in mente a molte persone quando si trovano davanti questo titolo è: "abusato". Coloro che lo leggono nella maggior parte dei casi lo definiscono come "capolavoro". A me piace usare l'aggettivo "compiuto". Oltre la monumentalità delle sue pagine, oltre l'intricatissima trama e la moltitudine dei personaggi, Il Conte di Montecristo è un viaggio nella natura umana. Un viaggio sincero e senza filtri che si spinge a perlustrare gli angoli più oscuri e le altezze più nobili dell'animo umano. Ogni sentimento è scandagliato: la vendetta, il perdono e la misericordia, certo, ma anche l'amore, la crudeltà, la riconoscenza, l'ingratitudine, la generosità, l'invidia, la fede, l'ipocrisia, l'egoismo, la comprensione. Dumas non ha paura di immergersi nelle profondità più remote e tetre dell'anima, come di elevarsi ai picchi più gloriosi... E lo fa sempre con serena partecipazione,scevra da qualsivoglia giudizio o condanna. Dumas narra; il lettore si formerà una sua opinione, senza condizionamenti. Un personaggio complesso e controverso come Edmond Dantès in mano ad altri autori sarebbe stato reso una pallida macchietta; ma Dumas riesce a renderlo l’archetipo dell’Uomo. L’uomo con le sue mille contraddizioni, i suoi errori, i suoi tanti lati oscuri, i suoi segreti, ma anche la sua aspirazione al sublime, il suo impegno per migliorarsi, la compassione e l’accoglienza verso i meno fortunati. Infine voglio spendere due parole sul finale. Ho notato che in molti adattamenti cinematografici e televisivi, anche i più fedeli, Edmond si ricongiunge con l’amore della sua gioventù, Mercedes. Il finale del libro non è così facilmente intuibile: Dumas fa una scelta inattesa, ma pienamente coerente; l’unica possibile per rendere finalmente e definitivamente libero Edmond dai legacci del passato che per tanto tempo l’hanno tenuto schiavo. Infine Dantès si riappropria del suo futuro.

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Editore: Mondadori

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 1538

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8804480467

ISBN-13: 9788804480464

Data di pubblicazione: 2003

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The Count of Monte Cristo - a bestseller since its initial publication - is the story of a daring prison break, a tale of betrayal and redemption, and a swashbuckling romance.

Dashing young Edmond Dantès has everything. He is engaged to a beautiful woman, is about to become the captain of a ship, and is well liked by almost everyone. But his perfect life is shattered when he is falsely accused of treason by a jealous rival and thrown into a dark prison cell for fourteen years.

To avenge himself against his enemies, Dantès masquerades as a refined nobleman, the mysterious and wealthy Count of Monte Cristo. As Dumas writes, "Everything about the Count seemed to have its meaning and value, for the habit of profitable thinking had given an incomparable ease and firmness to his features, to the expression on his face, and to his slightest gesture."

Written in Dumas's oft-imitated style of adventure and suspense and filled with vivid details of post-Nepoleonic France, The Count of Monte Cristo continues to dazzle readers with its thrilling and memorable scenes, including Dantès's miraculous escape from the dreadful Chateau d'If, his amazing discovery of a vast hidden treasure, and his transformation into a man whose astonishing thirst for vengeance is as cruel as it is just.

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Il primo aggettivo che sovviene in mente a molte persone quando si trovano davanti questo titolo è: "abusato". Coloro che lo leggono nella maggior parte dei casi lo definiscono come "capolavoro". A me piace usare l'aggettivo "compiuto". Oltre la monumentalità delle sue pagine, oltre l'intricatissima trama e la moltitudine dei personaggi, Il Conte di Montecristo è un viaggio nella natura umana. Un viaggio sincero e senza filtri che si spinge a perlustrare gli angoli più oscuri e le altezze più nobili dell'animo umano. Ogni sentimento è scandagliato: la vendetta, il perdono e la misericordia, certo, ma anche l'amore, la crudeltà, la riconoscenza, l'ingratitudine, la generosità, l'invidia, la fede, l'ipocrisia, l'egoismo, la comprensione. Dumas non ha paura di immergersi nelle profondità più remote e tetre dell'anima, come di elevarsi ai picchi più gloriosi... E lo fa sempre con serena partecipazione,scevra da qualsivoglia giudizio o condanna. Dumas narra; il lettore si formerà una sua opinione, senza condizionamenti. Un personaggio complesso e controverso come Edmond Dantès in mano ad altri autori sarebbe stato reso una pallida macchietta; ma Dumas riesce a renderlo l’archetipo dell’Uomo. L’uomo con le sue mille contraddizioni, i suoi errori, i suoi tanti lati oscuri, i suoi segreti, ma anche la sua aspirazione al sublime, il suo impegno per migliorarsi, la compassione e l’accoglienza verso i meno fortunati. Infine voglio spendere due parole sul finale. Ho notato che in molti adattamenti cinematografici e televisivi, anche i più fedeli, Edmond si ricongiunge con l’amore della sua gioventù, Mercedes. Il finale del libro non è così facilmente intuibile: Dumas fa una scelta inattesa, ma pienamente coerente; l’unica possibile per rendere finalmente e definitivamente libero Edmond dai legacci del passato che per tanto tempo l’hanno tenuto schiavo. Infine Dantès si riappropria del suo futuro.

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