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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Luciano De Crescenzo

Vita di Luciano De Crescenzo scritta da lui medesimo

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Inserito il 20-03-2021 da
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"Una famiglia non si sceglie: nasci e te la trovi intorno che ti sorride. Buoni o cattivi che siano, i parenti non si possono permutare come se fossero auto. Io sono stato fortunato: erano tutte persone di animo gentile. Sono nato e cresciuto in una casa piena di gente. Quando ci riunivamo per il pranzo sembrava sempre che ci fosse una festa. A capotavola, a impartirci due volte al giorno la benedizione con l'acqua santa, si piazzava la nonna materna. Ci guardava per un attimo con l'occhialetto, per vedere se eravamo tutti attenti, e poi biascicava qualcosa in latino che non sono mai riuscito a capire. [...] Alla sua destra si accomodavano mio padre, mia madre e mia sorella Clara, e sulla sinistra i miei tre zii single: zio Luigi, zia Olimpia e zia Maria. All'altro capo della tavola stavamo seduti io e Rosa, la mia balia ciociara. [...] Chi invece non mangiava mai con noi, ma in cucina, era la cameriera numero due, continuamente sostituita perché sempre sospettata di aver rubacchiato." (Luciano De Crescenzo)

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Editore: Edizioni Mondadori

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 252

Formato: BOOK

ISBN-10: 8852055126

ISBN-13: 9788852055126

Data di pubblicazione: 2014

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"Una famiglia non si sceglie: nasci e te la trovi intorno che ti sorride. Buoni o cattivi che siano, i parenti non si possono permutare come se fossero auto. Io sono stato fortunato: erano tutte persone di animo gentile. Sono nato e cresciuto in una casa piena di gente. Quando ci riunivamo per il pranzo sembrava sempre che ci fosse una festa. A capotavola, a impartirci due volte al giorno la benedizione con l'acqua santa, si piazzava la nonna materna. Ci guardava per un attimo con l'occhialetto, per vedere se eravamo tutti attenti, e poi biascicava qualcosa in latino che non sono mai riuscito a capire. [...] Alla sua destra si accomodavano mio padre, mia madre e mia sorella Clara, e sulla sinistra i miei tre zii single: zio Luigi, zia Olimpia e zia Maria. All'altro capo della tavola stavamo seduti io e Rosa, la mia balia ciociara. [...] Chi invece non mangiava mai con noi, ma in cucina, era la cameriera numero due, continuamente sostituita perché sempre sospettata di aver rubacchiato." (Luciano De Crescenzo)

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