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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Luciano De Crescenzo

Garibaldi era comunista

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Recensioni (0)
Inserito il 20-03-2021 da
Disponibile in 0 librerie
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"Il guaio è che da studenti ci siamo abituati a vedere i personaggi storici in maniera semplificata. Alcuni ci sembrano buoni come il pane, pronti a lottare ogni giorno per il bene e per i deboli, in ogni momento generosi e coraggiosi, altri ci sembrano invece personaggi terribili, crudeli, che godono come pazzi soltanto quando vedono soffrire il prossimo. Siamo seri, le cose non possono stare proprio così."

Immaginiamo di salire su una macchina del tempo a due posti. Accanto a noi, Luciano De Crescenzo. Immaginiamo di viaggiare nel passato e trovarci faccia a faccia coi grandi della Storia, scoprire i loro lati meno consueti, poter fare due chiacchiere come se fossimo davanti a una tazzina di caffè.
Incontrare Adamo e chiedergli com'è andata a finire poi con Eva dopo la faccenda della mela. Incontrare Masaniello per capire meglio la politica di oggi, o Cavour ("uno che dalle mie parti non ha tutta questa popolarità...") per discutere della questione meridionale. Dire a Romolo: "Non ho mai capito se tu sei il fratello buono o quello cattivo. A partire da Caino e Abele, fino ad arrivare a John e Lapo Elkann, ce n'è sempre uno con la faccia perbene e un altro che si caccia nei guai". Incontrare Adriano "uno dei più simpatici" e Napoleone, che magari così simpatico non sarà stato, però bisogna ammettere che ci sapeva fare. Capire se Nerone era davvero un "fetente" o se in fondo forse è stato diffamato. O perché Mussolini si è fermato davanti a un bidet... E poi ovviamente scoprire perché, camicia rossa a parte, Garibaldi era comunista.

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Editore: Edizioni Mondadori

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 168

Formato: BOOK

ISBN-10: 8852039783

ISBN-13: 9788852039782

Data di pubblicazione: 2013

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"Il guaio è che da studenti ci siamo abituati a vedere i personaggi storici in maniera semplificata. Alcuni ci sembrano buoni come il pane, pronti a lottare ogni giorno per il bene e per i deboli, in ogni momento generosi e coraggiosi, altri ci sembrano invece personaggi terribili, crudeli, che godono come pazzi soltanto quando vedono soffrire il prossimo. Siamo seri, le cose non possono stare proprio così."

Immaginiamo di salire su una macchina del tempo a due posti. Accanto a noi, Luciano De Crescenzo. Immaginiamo di viaggiare nel passato e trovarci faccia a faccia coi grandi della Storia, scoprire i loro lati meno consueti, poter fare due chiacchiere come se fossimo davanti a una tazzina di caffè.
Incontrare Adamo e chiedergli com'è andata a finire poi con Eva dopo la faccenda della mela. Incontrare Masaniello per capire meglio la politica di oggi, o Cavour ("uno che dalle mie parti non ha tutta questa popolarità...") per discutere della questione meridionale. Dire a Romolo: "Non ho mai capito se tu sei il fratello buono o quello cattivo. A partire da Caino e Abele, fino ad arrivare a John e Lapo Elkann, ce n'è sempre uno con la faccia perbene e un altro che si caccia nei guai". Incontrare Adriano "uno dei più simpatici" e Napoleone, che magari così simpatico non sarà stato, però bisogna ammettere che ci sapeva fare. Capire se Nerone era davvero un "fetente" o se in fondo forse è stato diffamato. O perché Mussolini si è fermato davanti a un bidet... E poi ovviamente scoprire perché, camicia rossa a parte, Garibaldi era comunista.

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