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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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James Joyce

Ulisse (Einaudi)

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (0)
Inserito il 20-03-2021 da
Disponibile in 0 librerie
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Annunciata e attesa da molti anni, questa nuova traduzione dell'Ulisse è diventata essa stessa una specie di leggenda. Finalmente il lettore può constatare l'entità e la qualità del lavoro di Celati, un lavoro da scrittore, teso a restituire il ritmo e i toni dell'originale joyciano, ritrovando anche, là dove possibile, il sapore delle citazioni di vecchie canzoni, fatti di cronaca dimenticati: insomma, l'enorme massa dei riferimenti alti e bassi di cui il libro è gioiosamente colmo.
La migliore occasione per accostarsi o riaccostarsi a uno dei capolavori della narrativa novecentesca scoprendone, oltre all'intelligenza e alla complessità, la musica di sottofondo, ipnotica e incantatrice.

***

L'Ulisse è un libro scritto da qualcuno che doveva diventare tenore (Joyce quando abitava a Trieste), uno che aveva imparato a trasmettere sulla pagina ciò che i musicisti chiamano «orecchio interno», al di là del senso oggettivo delle parole. In effetti, se facessimo il calcolo di quante cantate spuntano nell'Ulisse ogni poche pagine, vedremmo un ventaglio di citazioni canterine che sono la spina dorsale joyciana per scavalcare tutti i discorsi e intendersi con diversi richiami musicali: dall'opera lirica alla filastrocca oscena, da un canto gregoriano («Gloria in excelsis Deo») al rumore della carrozza del viceré che passa sul lungofiume («Clapclap, Crilclap»), dai nursery rhymes a una poesia tedesca sul canto delle sirene («Von der Sirenen Listigkeit...»), dal verso del cuculo («Cucú! Cucú») al Fiore di Siviglia (opera lirica), dalle battute per tenere il ritmo d'una pagina («Tum» «Tum») a quelle di altri suoni («Pflaap! Pflaap! Pflaaaap»), alla cantata mozartiana, ricorrente nei pensieri di Mr Bloom: «Vorrei e non vorrei, mi trema un poco il cor», e cosí via.

Dalla prefazione di Gianni Celati

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Editore: Giulio Einaudi Editore

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 1008

Formato: BOOK

ISBN-10: 8858407687

ISBN-13: 9788858407684

Data di pubblicazione: 2013

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La migliore occasione per accostarsi o riaccostarsi a uno dei capolavori della narrativa novecentesca scoprendone, oltre all'intelligenza e alla complessità, la musica di sottofondo, ipnotica e incantatrice.

***

L'Ulisse è un libro scritto da qualcuno che doveva diventare tenore (Joyce quando abitava a Trieste), uno che aveva imparato a trasmettere sulla pagina ciò che i musicisti chiamano «orecchio interno», al di là del senso oggettivo delle parole. In effetti, se facessimo il calcolo di quante cantate spuntano nell'Ulisse ogni poche pagine, vedremmo un ventaglio di citazioni canterine che sono la spina dorsale joyciana per scavalcare tutti i discorsi e intendersi con diversi richiami musicali: dall'opera lirica alla filastrocca oscena, da un canto gregoriano («Gloria in excelsis Deo») al rumore della carrozza del viceré che passa sul lungofiume («Clapclap, Crilclap»), dai nursery rhymes a una poesia tedesca sul canto delle sirene («Von der Sirenen Listigkeit...»), dal verso del cuculo («Cucú! Cucú») al Fiore di Siviglia (opera lirica), dalle battute per tenere il ritmo d'una pagina («Tum» «Tum») a quelle di altri suoni («Pflaap! Pflaap! Pflaaaap»), alla cantata mozartiana, ricorrente nei pensieri di Mr Bloom: «Vorrei e non vorrei, mi trema un poco il cor», e cosí via.

Dalla prefazione di Gianni Celati

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