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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
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"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Gianandrea De Antonellis

Il principe di Canosa profeta delle Due Sicilie

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Inserito il 23-03-2021 da
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Antonio Capece Minutolo Principe di Canosa (Napoli, 1768-Pesaro, 1838) fu ambasciatore di Ferdinando IV di Borbone in Spagna, due volte ministro di Polizia, Consigliere del Duca di Modena Francesco IV. Legittimista, contro-rivoluzionario, contrastò le teorie rivoluzionarie con una vigorosa battaglia intellettuale e politica e fu un generoso difensore della legittimità, dei diritti della Chiesa e dei Borbone di Napoli, delle prerogative della nobiltà. A lui si addice bene la formula "sempre per il Re, anche se qualche volta nonostante un Re". Aveva previsto i moti rivoluzionari del 1820, aveva denunciato i pericoli della "politica dell'amalgama" e dell'"oblio" con cui si coprirono le gravi responsabilità dei giacobini del 1799 e dei murattiani del 1806.

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Editore: Il Giglio

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 120

Formato: BOOK

ISBN-10: 889068349X

ISBN-13: 9788890683497

Data di pubblicazione: 2018

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Antonio Capece Minutolo Principe di Canosa (Napoli, 1768-Pesaro, 1838) fu ambasciatore di Ferdinando IV di Borbone in Spagna, due volte ministro di Polizia, Consigliere del Duca di Modena Francesco IV. Legittimista, contro-rivoluzionario, contrastò le teorie rivoluzionarie con una vigorosa battaglia intellettuale e politica e fu un generoso difensore della legittimità, dei diritti della Chiesa e dei Borbone di Napoli, delle prerogative della nobiltà. A lui si addice bene la formula "sempre per il Re, anche se qualche volta nonostante un Re". Aveva previsto i moti rivoluzionari del 1820, aveva denunciato i pericoli della "politica dell'amalgama" e dell'"oblio" con cui si coprirono le gravi responsabilità dei giacobini del 1799 e dei murattiani del 1806.

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