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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Barbara Pizzetti

Carcere e rieducazione

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (0)
Inserito il 10-07-2024 da Akribia
Disponibile in 1 libreria
Inserito il 10-07-2024 da Akribia
Disponibile in 1 libreria

In Italia, la pratica del teatro in carcere si è diffusa a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso e gode oggi dell'apprezzamento del Ministero della Giustizia che instaura forme di collaborazione con enti teatrali, culturali e locali e stipula protocolli di intesa a sostegno delle esperienze di teatro in molti istituti penitenziari. Ma come si colloca il teatro a fronte dei mutamenti avvenuti nel sistema penitenziario, dell'evoluzione della pena come istituzione sociale storicamente determinata e del concetto di trattamento e di rieducazione? Qual è il ruolo effettivamente riconosciuto al teatro dall'istituzione penitenziaria? E quale l'effettivo contributo del teatro al processo di umanizzazione della pena, di apertura e scambio del carcere con la società civile e la comunità esterna? Il volume trae origine da una ricerca sociologica svolta in 12 carceri italiane. La ricerca si propone di evidenziare lacune e potenzialità, punti di convergenza e di attrito fra i principali attori del carcere (personale penitenziario, con funzioni dirigenziali, di custodia e pedagogiche, e reclusi) riguardo alla concezione e alle funzioni dell'attività teatrale. Mettendo a confronto le due diverse prospettive, essa giunge a dimostrare come, per effetto delle molteplici disfunzionalità e carenze proprie del contesto, la rieducazione è tale da rappresentare non tanto un obiettivo pienamente raggiunto, quanto una necessità di legittimazione del carcere. Per quanto l'attività teatrale risulti efficace nello sviluppare risorse e competenze e innescare processi trasformativi nella persona detenuta, affinché possa divenire fattivamente una parte integrante del processo di riabilitazione, è necessario un radicale rinnovamento istituzionale.

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Editore: FrancoAngeli

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 213

Formato: BOOK

ISBN-10: 8835148839

ISBN-13: 9788835148838

Data di pubblicazione: 2023

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Barbara Pizzetti

Carcere e rieducazione

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In Italia, la pratica del teatro in carcere si è diffusa a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso e gode oggi dell'apprezzamento del Ministero della Giustizia che instaura forme di collaborazione con enti teatrali, culturali e locali e stipula protocolli di intesa a sostegno delle esperienze di teatro in molti istituti penitenziari. Ma come si colloca il teatro a fronte dei mutamenti avvenuti nel sistema penitenziario, dell'evoluzione della pena come istituzione sociale storicamente determinata e del concetto di trattamento e di rieducazione? Qual è il ruolo effettivamente riconosciuto al teatro dall'istituzione penitenziaria? E quale l'effettivo contributo del teatro al processo di umanizzazione della pena, di apertura e scambio del carcere con la società civile e la comunità esterna? Il volume trae origine da una ricerca sociologica svolta in 12 carceri italiane. La ricerca si propone di evidenziare lacune e potenzialità, punti di convergenza e di attrito fra i principali attori del carcere (personale penitenziario, con funzioni dirigenziali, di custodia e pedagogiche, e reclusi) riguardo alla concezione e alle funzioni dell'attività teatrale. Mettendo a confronto le due diverse prospettive, essa giunge a dimostrare come, per effetto delle molteplici disfunzionalità e carenze proprie del contesto, la rieducazione è tale da rappresentare non tanto un obiettivo pienamente raggiunto, quanto una necessità di legittimazione del carcere. Per quanto l'attività teatrale risulti efficace nello sviluppare risorse e competenze e innescare processi trasformativi nella persona detenuta, affinché possa divenire fattivamente una parte integrante del processo di riabilitazione, è necessario un radicale rinnovamento istituzionale.

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Éntula 2024 - dodicesima edizione

Mens Sana 2024 - seconda edizione

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