Questo è il romanzo della nostra resistenza, la resistenza dei sardi alla speculazione sul vento e sul sole che colpisce oggi l’isola. È la storia del buono e del cattivo presenti nella gente e nella società di Sardegna, di come sia facile arrendersi e di come sia difficile ma necessario lottare per difendersi. È una storia politica, cruda e vera, ed è una storia senza finale. Perché il finale dobbiamo ancora scriverlo, tutti assieme, senza paura di affrontare l’avversario: solo così potremo diventare padroni del nostro futuro.
“Non si fa la carriera politica che ha fatto lui senza essere furbo. È capace di piegarsi secondo il vento quasi fino a terra e strisciare, se deve. Non ha vergogna, lo considera normale, dire tutto e il contrario di tutto. Per questo va sempre bene negli incontri con la gente. Annusa l’aria e si adegua.”