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Valerio Moggia

Il calcio è politica.

Lo sport come antidoto al nazionalismo

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (0)
Inserito il 29-08-2025 da Akribia
Disponibile in 1 libreria
Inserito il 29-08-2025 da Akribia
Disponibile in 1 libreria

Il calcio non è solo lo sport più seguito al mondo, ma è anche il luogo in cui tensioni e lotte politiche trovano spazio da sempre. Il calcio è anche uno strumento di lotta culturale contro il nazionalismo: gli ultimi Europei hanno visto numerosi esempi di tensioni nazionaliste, e già Hobsbawm spiegava come lo sport, e il calcio in particolare, consenta una facile identificazione del sentimento nazionale in qualcosa di concreto invece che di astratto. Nel libro, ripercorrendo la storia del calcio, Valerio Moggia non si limita a mettere in luce come abbia spesso prestato il fianco alle propagande nazionaliste, ma prova a suggerire come oggi possa essere usato per ribaltarle, guardando ai calciatori e alle calciatrici di seconda generazione, ma anche considerando il mestiere del calciatore come un lavoratore migrante altamente specializzato: come considerare la nazionalità di Marcus Thuram, nato e cresciuto in Italia e un po' anche in Spagna, da un padre francese a sua volta figlio di afroamericani della Guadalupa?

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Editore: People

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 152

Formato: BOOK

ISBN-13: 9791259792839

Data di pubblicazione: 2025

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Il calcio non è solo lo sport più seguito al mondo, ma è anche il luogo in cui tensioni e lotte politiche trovano spazio da sempre. Il calcio è anche uno strumento di lotta culturale contro il nazionalismo: gli ultimi Europei hanno visto numerosi esempi di tensioni nazionaliste, e già Hobsbawm spiegava come lo sport, e il calcio in particolare, consenta una facile identificazione del sentimento nazionale in qualcosa di concreto invece che di astratto. Nel libro, ripercorrendo la storia del calcio, Valerio Moggia non si limita a mettere in luce come abbia spesso prestato il fianco alle propagande nazionaliste, ma prova a suggerire come oggi possa essere usato per ribaltarle, guardando ai calciatori e alle calciatrici di seconda generazione, ma anche considerando il mestiere del calciatore come un lavoratore migrante altamente specializzato: come considerare la nazionalità di Marcus Thuram, nato e cresciuto in Italia e un po' anche in Spagna, da un padre francese a sua volta figlio di afroamericani della Guadalupa?

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