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Jonathan Littell

Le benevole

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Inserito il 07-11-2013 da aledem
Aggiornato il 07-11-2013 da aledem
Disponibile in 5 librerie
Inserito il 07-11-2013 da aledem
Aggiornato il 07-11-2013 da aledem
Disponibile in 5 librerie

Nato in Alsazia da padre tedesco e madre francese, Maximilien Aue dirige sotto falso nome una fabbrica di merletti nel nord della Francia. Svolge bene il suo lavoro, è un uomo preciso ed efficiente. Preciso ed efficiente, del resto, lo era stato anche negli anni del nazismo, quando, fra il 1937 e il 1945, aveva fatto carriera nelle SS in Germania. Pur essendo un nazionalsocialista convinto, il giovane e brillante giurista era entrato per caso nel corpo, punta di diamante del Reich hitleriano: fermato dalla polizia dopo un incontro omosessuale, aveva accettato di arruolarsi per evitare la denuncia, grazie anche all'intercessione di Thomas Hauser, un giovane ufficiale che in seguito sarà sempre al suo fianco nei momenti decisivi. Nel 1941 Max è sul fronte orientale, dove nell'ambito delle Einsatzgruppen dà il suo contributo al genocidio di ebrei, zingari e comunisti. Trasferito nel Caucaso e poi nella Stalingrado accerchiata dall'Armata rossa, sopravvive miracolosamente a una grave ferita alla testa. Durante la convalescenza ristabilisce per la prima volta dopo molti anni i contatti con la madre che vive in Costa Azzurra con il secondo marito, un uomo d'affari francese.

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Chiara

cento pagine di meno, si potevano anche fare! tipo quella spirale di delirio nella casa in Pomerania, dove non fa altro che ripetere ossessivamente i pensieri di Aue, facendoci sì ben comprendere come la sua ossessione fosse opprimente, ma snervandoci anche la lettura. per il resto si è lasciato leggere facilmente, assecondando anche talune curiosità morbose.

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Editore: Einaudi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 953

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8806187317

ISBN-13: 9788806187316

Data di pubblicazione: 2007

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Nato in Alsazia da padre tedesco e madre francese, Maximilien Aue dirige sotto falso nome una fabbrica di merletti nel nord della Francia. Svolge bene il suo lavoro, è un uomo preciso ed efficiente. Preciso ed efficiente, del resto, lo era stato anche negli anni del nazismo, quando, fra il 1937 e il 1945, aveva fatto carriera nelle SS in Germania. Pur essendo un nazionalsocialista convinto, il giovane e brillante giurista era entrato per caso nel corpo, punta di diamante del Reich hitleriano: fermato dalla polizia dopo un incontro omosessuale, aveva accettato di arruolarsi per evitare la denuncia, grazie anche all'intercessione di Thomas Hauser, un giovane ufficiale che in seguito sarà sempre al suo fianco nei momenti decisivi. Nel 1941 Max è sul fronte orientale, dove nell'ambito delle Einsatzgruppen dà il suo contributo al genocidio di ebrei, zingari e comunisti. Trasferito nel Caucaso e poi nella Stalingrado accerchiata dall'Armata rossa, sopravvive miracolosamente a una grave ferita alla testa. Durante la convalescenza ristabilisce per la prima volta dopo molti anni i contatti con la madre che vive in Costa Azzurra con il secondo marito, un uomo d'affari francese.

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