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Paolo Nori

I malcontenti

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 18-07-2012 da
Disponibile in 1 libreria
Inserito il 18-07-2012 da
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"Ecco, intanto che scrivevo 'I malcontenti' mi è venuto da pensare che io stavo cercando di raccontare la storia della relazione tra due quasi trentenni che provano a entrare, come si dice, nel mondo, e che questo tentativo, che ha a che fare con un festival strampalato, viene raccontato da uno che abita sotto di loro, uno che di questo tentativo vede in un certo senso solo i riflessi, i raggi che partono da quell'appartamento e arrivano fino a lui in forma di suoni, confessioni, reticenze e richieste d'aiuto. E m'è tornata in mente la scena centrale di un film di Lubitsch, che è una scena in cui il protagonista maschile, innamorato di una donna misteriosamente scomparsa, invitato a pranzo da un amico, scopre che la moglie del suo amico è la donna di cui lui è innamorato. Questo pranzo viene raccontato da Lubitsch senza riprendere i protagonisti né la sala da pranzo: viene raccontato dalla cucina, in modo perfettamente esaustivo, attraverso i commenti di cuoco, cameriere e maggiordomo sullo stato in cui tornano indietro le varie pietanze, e lo spettatore ha l'impressione di essere davanti a un triplo salto mortale molto ben eseguito. Ecco, intanto che scrivevo 'I malcontenti' mi è venuto da pensare che la relazione tra Nina e Giovanni, a esser capaci, bisognava raccontarla come quel pranzo di Lubitsch.

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Recensioni

Giancarlo Zoccheddu

Lo sguardo che certi scrittori hanno sulle cose mi fa saltare dalla sedia. La capacità di racchiudere tutto un mondo in una annotazione sottile. Una cavolo di osservazione acuta che ti viene da pensare che anche se fossi stato lì con lui a guardare la stessa cosa mica ti veniva la stessa concentrata attenzione per le cose del mondo. Nori è uno che guarda il mondo, ecco. E ogni tanto ti tocca e ti dice va là che strano hai visto? "Ero andato allo stand dei libri e ne avevo comprato uno, e per esser sicuro che mi piacesse ne avevo preso uno che avevo già letto, e poi ero andato in un bar della festa per prendere un caffè e mettermi a rileggerlo" Nori è uno che osserva anche se stesso mentre fa delle cose, ti tocca e ti dice va là che strano hai visto? "Poi eravamo arrivati noi, nati negli anni sessanta e che avevamo vent'anni negli anni ottanta e l'unica cosa che dovevamo fare, era stare tranquilli e non rompere troppo i maroni. Mi sembrava che noi, avevo detto, fossimo stata la prima generazione che, se ci davano un lavoro, non era perché c'era bisogno, ci facevano un favore" Tutto in mondo si diceva. Conrad confessava che faceva una fatica del diavolo a spiegare alla gente che quando era concentrato a guardare fuori dalla finestra in realtà stava lavorando. "E un pomeriggio, poco prima delle cinque, sotto casa mia, avevo visto un ragazzo sui vent'anni, con una camicia a righe, e dei jeans, e tutti ancora i suoi capelli scuri, che diceva al suo cane: Non ti meriti niente, ti porto fuori solo perché devo"

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Editore: Einaudi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 166

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8806200569

ISBN-13: 9788806200565

Data di pubblicazione: 2010

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"Ecco, intanto che scrivevo 'I malcontenti' mi è venuto da pensare che io stavo cercando di raccontare la storia della relazione tra due quasi trentenni che provano a entrare, come si dice, nel mondo, e che questo tentativo, che ha a che fare con un festival strampalato, viene raccontato da uno che abita sotto di loro, uno che di questo tentativo vede in un certo senso solo i riflessi, i raggi che partono da quell'appartamento e arrivano fino a lui in forma di suoni, confessioni, reticenze e richieste d'aiuto. E m'è tornata in mente la scena centrale di un film di Lubitsch, che è una scena in cui il protagonista maschile, innamorato di una donna misteriosamente scomparsa, invitato a pranzo da un amico, scopre che la moglie del suo amico è la donna di cui lui è innamorato. Questo pranzo viene raccontato da Lubitsch senza riprendere i protagonisti né la sala da pranzo: viene raccontato dalla cucina, in modo perfettamente esaustivo, attraverso i commenti di cuoco, cameriere e maggiordomo sullo stato in cui tornano indietro le varie pietanze, e lo spettatore ha l'impressione di essere davanti a un triplo salto mortale molto ben eseguito. Ecco, intanto che scrivevo 'I malcontenti' mi è venuto da pensare che la relazione tra Nina e Giovanni, a esser capaci, bisognava raccontarla come quel pranzo di Lubitsch.

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Lo sguardo che certi scrittori hanno sulle cose mi fa saltare dalla sedia. La capacità di racchiudere tutto un mondo in una annotazione sottile. Una cavolo di osservazione acuta che ti viene da pensare che anche se fossi stato lì con lui a guardare la stessa cosa mica ti veniva la stessa concentrata attenzione per le cose del mondo. Nori è uno che guarda il mondo, ecco. E ogni tanto ti tocca e ti dice va là che strano hai visto? "Ero andato allo stand dei libri e ne avevo comprato uno, e per esser sicuro che mi piacesse ne avevo preso uno che avevo già letto, e poi ero andato in un bar della festa per prendere un caffè e mettermi a rileggerlo" Nori è uno che osserva anche se stesso mentre fa delle cose, ti tocca e ti dice va là che strano hai visto? "Poi eravamo arrivati noi, nati negli anni sessanta e che avevamo vent'anni negli anni ottanta e l'unica cosa che dovevamo fare, era stare tranquilli e non rompere troppo i maroni. Mi sembrava che noi, avevo detto, fossimo stata la prima generazione che, se ci davano un lavoro, non era perché c'era bisogno, ci facevano un favore" Tutto in mondo si diceva. Conrad confessava che faceva una fatica del diavolo a spiegare alla gente che quando era concentrato a guardare fuori dalla finestra in realtà stava lavorando. "E un pomeriggio, poco prima delle cinque, sotto casa mia, avevo visto un ragazzo sui vent'anni, con una camicia a righe, e dei jeans, e tutti ancora i suoi capelli scuri, che diceva al suo cane: Non ti meriti niente, ti porto fuori solo perché devo"

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