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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Laurent Binet

HHhH

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 19-07-2012 da
Aggiornato il 08-11-2023 da Akribia
Disponibile in 3 librerie
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La storia che viene qui raccontata è una storia nota. Apparentemente nota: l'attentato a Heydrich del 27 maggio 1942.
In realtà, la sensazione è quella di leggerla per la prima volta, in tutta la sua trascinante forza narrativa e nella sua drammatica verità documentaria.
Il primo protagonista della storia è Reynhard Heydrich, il braccio destro di Himmler, l'ideatore, nel gennaio del 1942, della Soluzione finale, lo sterminio sistematico degli ebrei. Heydrich è il gerarca più spietato del Terzo Reich, il macellaio di Praga, la bestia bionda. L'uomo dall'infanzia problematica, segnata da due traumi: da una parte la voce stridula e l'aspetto effeminato che gli valsero l'appellativo di capra, e dall'altra il mistero di una presenza ebraica all'interno della propria famiglia. Ben presto il giovane Heydrich comincia a trasformarsi nell'incarnazione dell'uomo ariano, ammirato da Hitler per la ferocia e per l'efficacia delle sue azioni. In una rapida ascesa politica Heydrich arriva al vertice del Protettorato di Boemia e Moravia, dove si dedica allo sterminio degli ebrei e di tutti gli oppositori al regime. Ma da Londra, la città in cui il governo ceco è stato esiliato, parte contro di lui l'offensiva della Resistenza che culminerà nell'Operazione Antropoide, cuore del libro.
I protagonisti indiscussi diventano allora due: i paracadutisti Jozef Gabčík e Jan Kubiš, uno slovacco e l'altro ceco, ai quali viene affidato l'incarico dell'esecuzione.
In un racconto trascinante, di grande forza visiva, si segue la vita dei due uomini dal reclutamento, all'addestramento, al viaggio a bordo di un Halifax, alla meticolosa preparazione dell'agguato di via Holesovice, quando faranno la loro comparsa altri personaggi, di cui uno sarà il traditore.
HHhH riesce nella magica alchimia di mescolare, con sicurezza e coraggio, la suspense e il tormento della scrittura senza mai allontanarsi dalla verità storica e dalla memoria.

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Giancarlo Zoccheddu

Alla fine del libro ho faticato a non piangere. Ho pensato "basta non scriverò mai più cose pretenziose", è bella la semplicità. Io mangio la mela, cristo che bella cosa la frase "io mangio la mela". Leggo in giro cose talmente assurde, gare a chi ce l'ha più lungo, rincorse a chi è il più arguto del villaggio, olimpiadi di premi nobel tanto che richiudendo il libro ho pensato "Sono in spiaggia, vedo il mare di fronte, ho la sabbiolina negli occhi, puttana eva quanto è semplice e nitida questa sensazione" Poi volevo dirvi una cosa sul nostro "essere corpo", ma non so ancora se metterla qua o nella scheda di Libertà di Franzen. Il fatto è che questo saggio/romanzo è così bello che non bisogna aggiungere altro. Leggetelo. Io mangio la mela. (avete mai pensato che gli spazi bianchi tra un brano e l'altro non significano un cazzo?) Questo libro parla di un attentato. Partigiani cechi e slovacchi cercano di ammazzare Heydrich, il bastardo figlio di puttana più spietato tra i gerarchi nazisti. E' un fatto storico. Il libro non inganna e racconta la verità dall'inizio alla fine. Kant parlava di responsabilità morale individuale. HHHH parla di responsabilità morale individuale. Sean Connery negli Intoccabili poco prima di morire afferra Kenvin Costner per il collo e sanguinante e rantolante gli dice "E ora cosa sei disposto a fare?" Voi cosa siete disposti a fare? Questo libro è un percorso nel dolore Oggi non ho un cazzo di voglia di mangiare la mela. Questo libro è anche la storia del villaggio di Lidice Jozef e Jan e l'idea che esiste nella vita di ognuno quel momento preciso che sai quale cazzo è la cosa giusta da fare e poi all'interno di HHHH c'è la storia del cane partigiano. Moula mi pare. E succede che sai anche in quel caso che in ogni momento delle nostre vite esiste quell'istante che stai per piangere. Uno dei partigiani si smazza tutti i sopralluoghi che servono per decidere dove ammazzare il bastardo nazista nella sua macchina. Lo fa senza mai dare nell'occhio. Fino a quando si accorge che c'è un cane che lo segue, un bastardino che lo guarda e lo segue. Si avvicina, lo accarezza, lo porta nella casa in cui è nascosto. Gli da un nome: Moula, mi pare e lo adotta. Tutte le mattine escono insieme per i sopralluoghi: vie, incroci, angoli. Moula sempre dietro. Moula che diventa un cane partigiano. poi succede questa cosa nei cani. Vanno oltre. Sanno colpirti là dove fa più male. Nel cuore. dopo l'attentato i partigiani sono in fuga, braccati, nascosti. Ma uno di loro chiede sempre del suo cane. Il suo cane sta bene. Non lo rivedrà più e Moula morirà di crepacuore per questo. Moula. L'unico dei partigiani che i nazisti non troveranno.

Questa recensione ha avuto 1 voto. Il voto medio è stato 5 su 5

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Editore: Einaudi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 337

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8806207539

ISBN-13: 9788806207533

Data di pubblicazione: 2011

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La storia che viene qui raccontata è una storia nota. Apparentemente nota: l'attentato a Heydrich del 27 maggio 1942.
In realtà, la sensazione è quella di leggerla per la prima volta, in tutta la sua trascinante forza narrativa e nella sua drammatica verità documentaria.
Il primo protagonista della storia è Reynhard Heydrich, il braccio destro di Himmler, l'ideatore, nel gennaio del 1942, della Soluzione finale, lo sterminio sistematico degli ebrei. Heydrich è il gerarca più spietato del Terzo Reich, il macellaio di Praga, la bestia bionda. L'uomo dall'infanzia problematica, segnata da due traumi: da una parte la voce stridula e l'aspetto effeminato che gli valsero l'appellativo di capra, e dall'altra il mistero di una presenza ebraica all'interno della propria famiglia. Ben presto il giovane Heydrich comincia a trasformarsi nell'incarnazione dell'uomo ariano, ammirato da Hitler per la ferocia e per l'efficacia delle sue azioni. In una rapida ascesa politica Heydrich arriva al vertice del Protettorato di Boemia e Moravia, dove si dedica allo sterminio degli ebrei e di tutti gli oppositori al regime. Ma da Londra, la città in cui il governo ceco è stato esiliato, parte contro di lui l'offensiva della Resistenza che culminerà nell'Operazione Antropoide, cuore del libro.
I protagonisti indiscussi diventano allora due: i paracadutisti Jozef Gabčík e Jan Kubiš, uno slovacco e l'altro ceco, ai quali viene affidato l'incarico dell'esecuzione.
In un racconto trascinante, di grande forza visiva, si segue la vita dei due uomini dal reclutamento, all'addestramento, al viaggio a bordo di un Halifax, alla meticolosa preparazione dell'agguato di via Holesovice, quando faranno la loro comparsa altri personaggi, di cui uno sarà il traditore.
HHhH riesce nella magica alchimia di mescolare, con sicurezza e coraggio, la suspense e il tormento della scrittura senza mai allontanarsi dalla verità storica e dalla memoria.

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Alla fine del libro ho faticato a non piangere. Ho pensato "basta non scriverò mai più cose pretenziose", è bella la semplicità. Io mangio la mela, cristo che bella cosa la frase "io mangio la mela". Leggo in giro cose talmente assurde, gare a chi ce l'ha più lungo, rincorse a chi è il più arguto del villaggio, olimpiadi di premi nobel tanto che richiudendo il libro ho pensato "Sono in spiaggia, vedo il mare di fronte, ho la sabbiolina negli occhi, puttana eva quanto è semplice e nitida questa sensazione" Poi volevo dirvi una cosa sul nostro "essere corpo", ma non so ancora se metterla qua o nella scheda di Libertà di Franzen. Il fatto è che questo saggio/romanzo è così bello che non bisogna aggiungere altro. Leggetelo. Io mangio la mela. (avete mai pensato che gli spazi bianchi tra un brano e l'altro non significano un cazzo?) Questo libro parla di un attentato. Partigiani cechi e slovacchi cercano di ammazzare Heydrich, il bastardo figlio di puttana più spietato tra i gerarchi nazisti. E' un fatto storico. Il libro non inganna e racconta la verità dall'inizio alla fine. Kant parlava di responsabilità morale individuale. HHHH parla di responsabilità morale individuale. Sean Connery negli Intoccabili poco prima di morire afferra Kenvin Costner per il collo e sanguinante e rantolante gli dice "E ora cosa sei disposto a fare?" Voi cosa siete disposti a fare? Questo libro è un percorso nel dolore Oggi non ho un cazzo di voglia di mangiare la mela. Questo libro è anche la storia del villaggio di Lidice Jozef e Jan e l'idea che esiste nella vita di ognuno quel momento preciso che sai quale cazzo è la cosa giusta da fare e poi all'interno di HHHH c'è la storia del cane partigiano. Moula mi pare. E succede che sai anche in quel caso che in ogni momento delle nostre vite esiste quell'istante che stai per piangere. Uno dei partigiani si smazza tutti i sopralluoghi che servono per decidere dove ammazzare il bastardo nazista nella sua macchina. Lo fa senza mai dare nell'occhio. Fino a quando si accorge che c'è un cane che lo segue, un bastardino che lo guarda e lo segue. Si avvicina, lo accarezza, lo porta nella casa in cui è nascosto. Gli da un nome: Moula, mi pare e lo adotta. Tutte le mattine escono insieme per i sopralluoghi: vie, incroci, angoli. Moula sempre dietro. Moula che diventa un cane partigiano. poi succede questa cosa nei cani. Vanno oltre. Sanno colpirti là dove fa più male. Nel cuore. dopo l'attentato i partigiani sono in fuga, braccati, nascosti. Ma uno di loro chiede sempre del suo cane. Il suo cane sta bene. Non lo rivedrà più e Moula morirà di crepacuore per questo. Moula. L'unico dei partigiani che i nazisti non troveranno.

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