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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Enzo Biagi

Il boss è solo

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (0)
Inserito il 18-09-2013 da Giuseppe Youssouf Al-Sotèr Onnis
Aggiornato il 18-09-2013 da Giuseppe Youssouf Al-Sotèr Onnis
Disponibile in 4 librerie
Inserito il 18-09-2013 da Giuseppe Youssouf Al-Sotèr Onnis
Aggiornato il 18-09-2013 da Giuseppe Youssouf Al-Sotèr Onnis
Disponibile in 4 librerie

Lo hanno definito "boss dei due mondi". E anche: "Il primo gola profonda della mafia". Veramente ci fu una volta, più di trent'anni fa, il "caso Valachi", uno che si lasciò andare con quelli del FBI; ma un capo della DEA, Frank Monastero, che si occupa di droga, considera il vecchio Joe un sillabario, e Buscetta l'enciclopedia. Tommaso Buscetta parla, e rivela i meccanismi che regolano la vita all'interno delle varie "famiglie"; non spiega le ragioni di certi delitti politici, e neppure rivela come è composto il "terzo livello", "la cupola", quelli che stanno sopra tutti e decidono, e non compaiono mai; però, commenta l'ex sindaco di Palermo Insalaco: "E' un terremoto, un terremoto mai visto. Adesso la città osserva, riacquista fiducia, ma c'è in giro tanta preoccupazione". Quando chiedono a Buscetta perché si è deciso a infrangere la legge della riservatezza, della discrezione, che è l'impegno giurato di ogni "soldato", risponde: "Non avevo altra scelta: o continuavo a tacere, come avevo fatto, oppure andavo fino in fondo. E così è stato".
La sua esistenza è stata segnata da continui colpi di scena, e da improvvisi mutamenti di luoghi, ma è sempre dentro a quella che il rapporto di un prefetto, più di un secolo fa, aveva battezzato "l'associazione malandrina". Il "don" di un tempo è diventato "padrino", però lo spirito è rimasto immutato, e così i riti, gli statuti, i giuramenti.
Hanno fatto sapere a Tommaso Buscetta che, se ritratta quello che sta ormai scritto in migliaia di pagine di verbali, e si finge pazzo, ci sono per lui milioni di dollari. Non cambierà una parola: non teme il futuro, e gli hanno insegnato che "chi gioca da solo non perde mai". I sogni sono per i suoi figli, quelli rimasti: per tante notti ha dormito su un cuscino che riproduceva il volto sorridente del più piccolo, quello che gli ha chiesto: "Papà, la mafia che cos'è?".
Ho ascoltato per ore e ore le sue memorie; tutto, di certo, non è stato detto, ma possono aiutare a capire.

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Editore: Arnoldo Mondadori

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 286

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8804287993

ISBN-13: 9788804287995

Data di pubblicazione: 1986

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Lo hanno definito "boss dei due mondi". E anche: "Il primo gola profonda della mafia". Veramente ci fu una volta, più di trent'anni fa, il "caso Valachi", uno che si lasciò andare con quelli del FBI; ma un capo della DEA, Frank Monastero, che si occupa di droga, considera il vecchio Joe un sillabario, e Buscetta l'enciclopedia. Tommaso Buscetta parla, e rivela i meccanismi che regolano la vita all'interno delle varie "famiglie"; non spiega le ragioni di certi delitti politici, e neppure rivela come è composto il "terzo livello", "la cupola", quelli che stanno sopra tutti e decidono, e non compaiono mai; però, commenta l'ex sindaco di Palermo Insalaco: "E' un terremoto, un terremoto mai visto. Adesso la città osserva, riacquista fiducia, ma c'è in giro tanta preoccupazione". Quando chiedono a Buscetta perché si è deciso a infrangere la legge della riservatezza, della discrezione, che è l'impegno giurato di ogni "soldato", risponde: "Non avevo altra scelta: o continuavo a tacere, come avevo fatto, oppure andavo fino in fondo. E così è stato".
La sua esistenza è stata segnata da continui colpi di scena, e da improvvisi mutamenti di luoghi, ma è sempre dentro a quella che il rapporto di un prefetto, più di un secolo fa, aveva battezzato "l'associazione malandrina". Il "don" di un tempo è diventato "padrino", però lo spirito è rimasto immutato, e così i riti, gli statuti, i giuramenti.
Hanno fatto sapere a Tommaso Buscetta che, se ritratta quello che sta ormai scritto in migliaia di pagine di verbali, e si finge pazzo, ci sono per lui milioni di dollari. Non cambierà una parola: non teme il futuro, e gli hanno insegnato che "chi gioca da solo non perde mai". I sogni sono per i suoi figli, quelli rimasti: per tante notti ha dormito su un cuscino che riproduceva il volto sorridente del più piccolo, quello che gli ha chiesto: "Papà, la mafia che cos'è?".
Ho ascoltato per ore e ore le sue memorie; tutto, di certo, non è stato detto, ma possono aiutare a capire.

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